Frammenti, di Gregorio Asero

Frammenti:

……Quando vivevo a Parigi, per un brevissimo periodo, mi capitò di essere ospite di una famiglia, la quale pensava di me, a torto, che fossi un bravo ragazzo. Mi assegnarono una stanza che ancora mi ritorna alla mente come fosse ieri. Aveva due grandi finestre che erano esposte a punti diversi del cammino del sole. 

I raggi del sole, entrando, sfioravano i muri e si adagiavano su un cassettone, dove erano in bella vista dei fiori di plastica. Quando questi erano investiti dai raggi del sole, sembrava si animassero di luce propria e proiettavano contro il muro ombre che assomigliavano ad ali tremanti pronte a prendere il volo. 

Il sole ornava e faceva splendere anche le tende e i festoni alle finestre, accrescendo l’eleganza e la magia di vivere in quel posto. Avevo la sensazione di vivere in un mondo incantato. 

Ricordo che sul comodino c’era un orologio a forma di prisma il quale scomponeva in mille colori raggi che lo attraversavano formando mille piccole frecce colorate. Era di una bellezza così rara che ……