La fissità d’uno sguardo astrale
aperto su orbite opalescenti
incorniciate di cosmiche lacrime
sfugge ad ogni ragione fisiognomica.
Viscida si dipana come bestia primordiale
avvinghiandosi in una stretta saccente
memore d’un acuto senso di colpa.
Allora piangono le stelle
avvolte di ombre violacee
ma gioisce lo spirito incorporeo
che di bontà avvolge e crea
solenne sul caos invisibile,
una passione multiforme e radiosa.
© Antonio Fasolo