“In una rinnovata primavera” di Maria Rosaria Teni

Pubblicato 3 marzo 2022 da culturaoltre14

editoriale

Marzo porta con sé, inevitabilmente, una serie di riflessioni e di occasioni per approfondire tematiche importanti: l’attenzione verso l’universo femminile, peraltro presente anche in altri periodi dell’anno, è uno dei punti cardine del mese, che si articola nella considerazione di diritti e di leggi che si muovono nella direzione risolutiva di problematiche di genere che faticano a vedere la luce. Partendo dal principio che non sono propriamente favorevole alla celebrazione di giornate “dedicate” e manifestazioni esasperate da slogan, mi rendo conto di quanto sia fondamentale, oggi, parlare e diffondere notizie e proposte, soprattutto per creare una rete di sostegno e di condivisione. Ormai sappiamo che tante sono le disfunzioni della nostra società che di civile, a volte, ha solo il nome; vi sono tanti diritti quotidianamente ignorati, e a volte calpestati, con la conseguenza di vedere anziani relegati a una solitudine desolante, bambini sfrattati da un’infanzia troppo breve che non risparmia dispiaceri e poi tanto altro, non escludendo, infine, il sopraggiunto senso di isolamento derivato dalla pandemia. Ci si muove quotidianamente in una società che si snoda fra minoranze e parità di genere, sperando in una compagine sociale che sia più inclusiva e attenta alle declinazioni delle diversità. In tutto questo, pur volendo rivolgersi più specificatamente all’universo femminile, si scopre poi in realtà che questa considerazione può essere ancora oggetto di generalizzazioni artefatte da atteggiamenti di pregiudizio e di inconsapevolezza. Per un momento, ho pensato alla straordinaria combinazione dei due argomenti che tanto mi stanno a cuore e che si verificano proprio a marzo: donne e poesia: due sostantivi di genere femminile che si abbracciano e si avventurano in sentieri sempre nuovi. La forza della poesia si affianca alla forza delle donne e non teme di percorrere strade a volte impervie e oscure. La poesia, che il 21 marzo si celebra nel giorno che annuncia la primavera, porta con sé fiori che sbocciano anche dai campi più aridi, anche dalle zone disastrate, dove le più tumultuose emozioni e sensazioni si estrinsecano alla ricerca della libertà, lottando per conquistare diritti, impegnandosi per vincere i pregiudizi, perché si può combattere anche con le parole, soprattutto quelle che escono dal cuore. Ad Alda Merini,  una grande donna e  una straordinaria poetessa, affido il compito di salutare marzo con i suoi versi che incidono lo spirito. Maria Rosaria Teni

Le più belle poesie

si scrivono sopra le pietre

coi ginocchi piagati

e le menti aguzzate dal mistero.

Le più belle poesie si scrivono

davanti a un altare vuoto,

accerchiati da argenti

della divina follia.

Così, pazzo criminale qual sei

tu detti versi all’umanità,

i versi della riscossa

e le bibliche profezie

e sei fratello a Giona.

Ma nella Terra Promessa

dove germinano i pomi d’oro

e l’albero della conoscenza

Dio non è mai disceso né ti ha mai maledetto.

Ma tu sì, maledici

ora per ora il tuo canto

perché sei sceso nel limbo,

dove aspiri l’assenzio

di una sopravvivenza negata.

tratta da   La Terra Santa di  Alda Merini