Il caso delle plusvalenze che ha portato la Juventus a una penalizzazione di 15 punti in campionato, ha creato parecchie divergenze: c’è chi è convinto che sia l’ennesimo torto perpetrato ai danni della Società Juventus e che invece crede che finalmente giustizia (almeno in parte) sia stata fatta.

Voglio essere più obbiettivo possibile, perché in queste cose bisognerebbe avere la forza (e non è facile!) di togliere la maglia da tifoso e vedere i fatti per quello che realmente sono. C’è il Consob che sta lavorando oltre alla Figc, ci sono tante intercettazioni telefoniche che non possono in alcun modo essere smentite o non considerate, intercettazioni in cui un dirigente della Juevntus che arriva addirittura a dire: “La Consob la supercazzoliamo quando vogliamo” e ci sono 62 plusvalenze da indagare di cui 42 vedono coinvolta proprio la Juventus. Chi ha sbagliato la deve pagare e se ci sono organi competenti dobbiamo TUTTI credere nel loro lavoro. Se hanno ritenuto ad aprile, di chiudere il primo grado di questa inchiesta con nessuna sentenza di condanna è perché non c’erano le basi per continuare, ma poi le indagini sono andate avanti e per gli altri club coinvolti non c’è stato più bisogno di indagare oltre, mentre per la Juventus purtroppo si.

E’ comprensibilissimo che il tifoso difenda la squadra che ama, ci mancherebbe e viva Dio che sia così, ma bisogna anche cercare di trovare la forza per dire: ok, la mia squadra del cuore è coinvolta in modo più pesante delle altre? Andate avanti, puniteci e poi ricominciamo più forti di prima!

Sarebbe bello una volta tanto non vedere le solite frasi scritte ovunque sui social, di tifosi che si ritengono vittime di un sistema...possibile? Sempre noi?

Forse finirà tutto a tarallucci e vino, perché abili avvocati saranno in grado di trovare il cavillo, il vizio di forma che annullerà la sentenza, ma questa cosa ci deve far davvero riflettere: come si devono sentire le società più piccole che hanno fatto miracoli per sistemare i conti rispettando le regole? E come si devono sentire quelle società condannate in passato senza alcun diritto di replica e senza il clamore mediatico che come sempre una grande società innesca?

Marco Conti

marcoscrive.wordpress.com

Il mio ultimo romanzo: “Tre giorni poi sarà per sempre”