Al di là del rispetto per il palco di Sanremo, che appena un anno fa ti ha dato una grande opportunità coronata da un meritato trionfo, al di là della presenza in sala del Capo dello Stato, verso cui è doveroso un certo contegno e ossequio, al di là del fatto che ti fossi arrabbiato…ti comunico, per inciso, che l’imprevisto nella vita è dietro l’angolo e se tu vuoi fare questo mestiere devi avere i nervi più saldi ragazzo mio!

Al di là, molto al di là…

Ho visto il filmato stamattina, perché a fare tardi per il festival non ci penso proprio, tanto me lo ritroverò spalmato su metà del palinsesto televisivo, per non parlare dei social.

Penso che la cosa più grave sono state le parole che Blanco ha detto dopo ad Amadeus; non scuse, non rammarico per rabbia, ma semplicemente ” non riuscivo a cantare perché non sentivo la voce, allora ho trovato un diversivo per divertirmi lo stesso”, perché la musica è divertimento, ha giustamente affermato.

E a te la distruzione ti sembra divertimento? Vai in Ucraina o in Turchia allora. C’è tanto divertimento lì. L’atto vandalico ti sembra uno spettacolo? Perché questo era, un atto vandalico fatto con leggerezza, per divertirti.

Non è tanto il gesto di rabbia che è passato, quello forse comprensibile ma comunque non giustificabile, ma quello della noia che va esorcizzata facendo tutto quello che ci pare, in piena libertà, per divertirsi sempre nonostante tutto, anche un inconveniente tecnico in questo caso.

Allora per vincere la noia o l’impossibilità di fare quel che si vuole, tutto è legittimo, anche picchiare, offendere, distruggere…..Non mi sembra un giusto messaggio da lasciar passare e non posso non dar ragione alla platea dell’Ariston che l’ha fischiato.

Blanco, oltre a cantare (e per me usare questo verbo per lui è un eufemismo, avrà personalità ma non credo il dono del bel canto), ci ha mostrato cosa sa fare, lui e una parte marcia di questa generazione.