Ornella Abelli in “Fotografie” ci porta in un viaggio intimo attraverso i corridoi della memoria, dove ciascuna immagine è un ricordo, ogni dettaglio un’emozione preservata. La poesia utilizza la metafora della fotografia per esplorare il modo in cui conserviamo e riviviamo i nostri ricordi più cari, trasformando momenti effimeri in testimonianze permanenti della nostra esperienza.

La poetessa inizia con l’atto di “scattare foto con gli occhi”, un’immagine potente che cattura l’essenza di come vediamo e ricordiamo. Queste immagini non sono semplici fotografie, ma sono memorie vive “archiviate nella mia memoria” e “incorniciate e protette dietro un vetro”, suggerendo un processo di cura e conservazione che va oltre il fisico per toccare l’emozionale.

Abelli descrive come i ricordi siano “esposti sui ripiani del cuore”, una frase che evoca una galleria personale dove ciascun ricordo è allo stesso tempo visibile e protetto. Le emozioni che accompagnano questi ricordi sono palpabili: dalle “risate” delle quali “odo ancora l’eco” ai “profumi” dei luoghi e al “calore” delle case. La poesia si muove attraverso i sensi, facendo leva sull’olfatto e sul gusto oltre che sulla vista e sull’udito, per un’esperienza multisensoriale dei ricordi.

Le “rare foto dei nonni” e la loro “dolcezza” evocano un senso di nostalgia e di legame transgenerazionale, mentre l’immagine delle “foto ingiallite di un passato quasi remoto” ma con “ricordi nitidi di un presente nostalgico” sottolinea il contrasto tra la fisicità del mezzo fotografico e la vividezza della memoria.

“Fotografie” di Ornella Abelli è più di una poesia; è un tributo alla capacità umana di ricordare e di dare significato attraverso le immagini della mente. Abelli non solo racconta una storia di ricordi personali, ma anche riflette su come questi ricordi formano la tessitura della nostra identità e come, nonostante il passare del tempo, alcuni dettagli rimangono impressi con una chiarezza straordinaria. Con una prosa delicata e riflessiva, la poesia invita a riflettere sulla potenza delle immagini conservate non solo nelle nostre camere oscure mentali ma anche nei nostri cuori.

Fotografie. Di Ornella Abelli

Ho scattato foto con gli occhi

e le ho archiviate nella mia memoria,

le ho incorniciate e protette dietro un vetro

esposte sui ripiani del cuore.

Delle risate odo ancora l’eco

dei volti conservo emozioni,

di alcuni luoghi ricordo i profumi

di alcune case non dimentico il calore

delle tavolate riassaporo essenze

delle rare foto dei nonni rievoco la dolcezza.

Ho immortalato paesaggi come rose stabilizzate

e riascoltato storie di personaggi alquanto originali.

Ho ritrovato volti cari ed espressivi

scatti in posa e scatti rubati,

a volte buffi, ironici o seriosi.

Foto scordate in fondo ad un cassetto

foto ripescate per vederne i dettagli,

foto ingiallite di un passato quasi remoto

ma ricordi nitidi di un presente nostalgico.

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