MAURIZIO ZANON, Fralezze, Guido Miano Editore, Milano 2023

Recensione di Marco Zelioli

È da più di quarant’anni che il men che settantenne Maurizio Zanon pubblica poesie, da Verrà l’estate del 1980 a Prima che io vada a dormire del 2022, per raggiungerci ora con le sue Fralezze, che Guido Miano Editore pubblica, col consueto apparato critico-bibliografico, nella collana “Alcyone 2000”. Una produzione ricca, che non smette di sorprendere per la sua innata freschezza, anche se l’autore stesso sembra volerci convincere che si tratta ormai di qualcosa che riguarda il tramonto dell’esperienza di una vita (“Quanto complicata è la vita! / Più la vivi, meno la capisci. / Prima, ti affonda in un mare di dubbi e timori / poi, ti offre gioie e verdi speranze. / L’unica certezza è quella d’essere / in un treno, che veloce giungerà al capolinea”, La vita). Sembrano parole scritte per quando viene il momento di ricapitolare “vissuti, idee e pensieri appartenenti a tutto il bagaglio della sua traiettoria terrena” – come nota Enzo Concardi nella Prefazione, dove aggiunge un interessante appunto stilistico-biografico, asserendo che “il poeta ci pone di fronte al fondamentale dato di fatto della scrittura come ragione di vita, quindi compagna inseparabile nella parabola umana, valore gerarchico al di sopra di ogni altro, paragonabile alla deificazione che ne fece, tra gli altri, il Foscolo: eterna, imperitura, immortale”.

Queste Fralezze sono tutte poesie brevi (la più lunga è la prima, Memorie, di quattordici versi) e non sono suddivise in strofe, tranne due (Ora così e Verdi germogli); sono essenziali, quasi scarne, ma penetrano nel lettore facendolo riflettere – obbligandolo a farlo.

C’è un diffuso senso di preoccupazione, ma non tale da offuscare il desiderio di capire cosa ci circonda: non è come la nebbia “fitta” di Venezia malinconica (post-Covid), ma come una foschia leggera che lascia intravvedere il profilo delle cose lontane che pur in parte nasconde. C’è vita nelle parole del poeta – vita pulsante, non solo vita di lontane memorie e precoci nostalgie. Sì, ci sono anche queste, ma quasi amorevolmente filtrate da una lieve ironia che le rende leggere: la sostanza è che è sempre il momento di scrivere: “… / Allora, eccomi ancora pronto / con i miei pensieri, con le mie riflessioni” (Ritorno); ed anche se, a un certo punto, lo scrittore riconosce di essere “…  come un viaggiatore senza biglietto / che non sa da che parte deve andare” (Poco resta), non è detta  l’ultima parola, perché c’è pur sempre un motivo che rinnova il desiderio di vivere: “Nel bel mezzo di note innocenti / si sprigiona tenace un vagito. / Una candida luce / è venuta al mondo  d’incanto. / Muove girandole su in cielo / e aquiloni dai mille colori / per dirci decisa: / adesso, ci sono pur io!” (È nato Edoardo, con la data dell’1 febbraio 2022).

Insomma, c’è sempre una Febbre d’amore che sa smuovere il cuore, come l’omonima poesia ci ricorda dolcemente: “Anima leggera, che compari / poi scompari e tutto ignori! / Nel vivo desiderio sussulta il cuore / che non sa trattenersi. / Non conta l’età, quando si ama!”. Ed è forse in questa timida certezza che si adagia il segreto fascino della poesia di Maurizio Zanon, che sa ancora guardare con sguardo critico ai nostri Anni incerti (titolo dell’ultima poesia della raccolta), alle vicende dell’oggi: “Siamo qui / la guerra alle porte / senza capire la storia / rischiando la sorte / scherzando col fuoco / vogliamo la vittoria / distruggere / sopraffare / l’uomo sull’uomo / senza pietà / non sappiamo più / amare la libertà!” (Mai avrei pensato). Perché la vita è qui ed ora, non in un fantasioso futuro né in un nostalgico passato. Zanon lo sa, anche quando scrive “I poeti piacciono a poca gente / per molti non servono a niente. / …” (inizio de I poeti), perché sa che la poesia è vita, anzi Salvezza: “Sfugge la vita / giorno dopo giorno / il futuro s’accorcia / tutto è così veloce: / fra tanta sciatteria / ci salva la Poesia.” – altro che Fralezze, dunque!

Marco Zelioli

Maurizio Zanon, Fralezze, prefazione di Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2023, pp. 68, isbn 978-88-31497-96-1, mianoposta@gmail.com.