Si chiama Ludmitza e si è data da fare per sette anni, fronteggiando turni massacranti e ricatti sessuali

Si chiama Ludmitza e oggi ha un lavoro regolare. Con stipendio, documenti e diritti. Ma prima ha lavorato nelle serre del ragusano in Sicilia. Per sette anni. Con turni massacranti e ricatti sessuali. La sua storia la racconta oggi l’edizione palermitana di Repubblica: «È stata dura, 8 o 9 ore di lavoro al giorno spesso pagata solo 15 euro. «Il padrone ci aveva dato una stalla e pretendeva persino che gli pagassimo la luce. Ogni lavoratore o coppia aveva una stanza, il bagno era in comune, la cucina non più di un fornello da campo. Non c’era riscaldamento e d’inverno faceva freddo. C ’era chi dormiva con i fitofarmaci accanto al letto». Dice anche che si caricava in spalla una bombola da dieci chili per irrorare i pomodori «senza sapere cosa fosse». Ludmitza ne è uscita rivolgendosi al sindacato Usb.

Foto da: http://www.open.online

Fino a 9 ore di lavoro al giorno per 15 euro. A nulla sono valsi i richiami, le promesse, le minacce. La lavoratrice delle serre che si è ribellata agli abusi in Sicilia racconta la sua storia e quella di tante altre donne che come lei sono sfruttate nel settore agricolo.

In Sicilia, nelle serre, ci sono donne che lavorano per 9 ore al giorno per 15 euro. Le condizioni di lavoro sono estremamente dure, ma queste donne si sono ribellate e hanno chiesto il rispetto dei loro diritti. La storia di questa lotta è un esempio di come le persone possono unirsi per ottenere ciò che meritano.

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