Parker è stato sul punto di dirle di no, di non accettare l’incarico, perché lo reputa un lavoro alquanto inutile, ma poi ha prevalso il suo innato senso del dovere. Che la donna stia sbagliando nel cercare a tutti i costi di riportare alla luce un fatto di estrema crudeltà ed efferatezza, ne è pienamente convinto.

– So a cosa stai pensando – dice Ted, seduto sul lato passeggero della berlina.

– Davvero? – risponde Parker, alla guida della vettura.

– Sì. Hai accettato il caso malvolentieri. –

– Si è notato? –

– Per chi ti conosce è stato fin troppo chiaro, ma so anche che non l’avresti mai rifiutato. –

– Già. Sbaglio, o anche tu sei sulla stessa linea d’onda, perché non ti ho sentito spiccicare nemmeno una parola. –

– È vero. Quella donna non si rende conto che sta per compiere il suo secondo errore, ancora più grave del precedente, perché questo quantomeno potrebbe benissimo evitarlo. –

– Credi sia dovuto a un rimorso di coscienza? –

– Sì, può darsi, ma che senso ha rinverdire il triste passato, ormai il guaio è stato fatto. Quella bambina, divenuta grande, ha subito un forte trauma dal quale immagino che non le è stato facile uscirne, ed ora le si prospetta il ritorno all’inferno. –

– Già, grazie a noi. Non c’è da esserne fieri. –