Il giorno in cui salutai uno dei miei più cari amici pronto a trasferirsi con la sua famiglia a Pievepelago, avevo solo 18 anni, era il 1991 e non avrei mai pensato che la nostra amicizia avrebbe potuto resistere al trascorrere del tempo e ai 280 km di distanza.

Le amicizie, si sa, vanno coltivate e mai trascurate. La lontananza può essere deleteria, soprattutto quando si è adolescenti: si fanno tante promesse al momento in cui ci si separa, ma restare in contatto non è mai semplice. Eppure se oggi sono qua a parlarne è perchè con la mia famiglia ho appena trascorso quattro giorni stupendi a Pievepelago (Appennino tosco emiliano) a casa di quel mio amico. Sono passati ormai 32 anni da quella sera in cui ci salutammo, ma tutto è rimasto incredibilmente come in quegli anni, come sospeso nel tempo. I nostri volti più maturi non hanno dimenticato i trascorsi, le giornate e le vacanze insieme e rivedersi è stata una sensazione straordinaria.

Oltre a questi stupendi momenti di ritrovo e di ricordo dei tempi passati, mi porto a casa anche una bella esperienza in un luogo che vi consiglio di visitare. Pievepelago è un comune di circa 2000 abitanti situato a sud di Modena, e che fa parte dell’unione dei comuni del Frignano, che ha il proprio capoluogo a Pavullo nel Frignano.

Ciò che più mi ha colpito di questi luoghi, è la semplicità della gente che accoglie in maniera unica i turisti facendoli sentire veramente a casa. Oltre alle bellissime uscite che abbiamo potuto fare al Lago Baccio, al Lago Santo, alle cascate della Cascadora, abbiamo trascorso un ferragosto davvero alternativo.

Poco fuori Fiumalbo, abbiamo trovato una grande spianata in mezzo alle montagne, dove è stata organizzata una giornata di giochi e degustazioni davvero unica. E’ stato bello vedere i ragazzini immersi nella natura, divertirsi scivolando da un pendio tramite un pezzo di cartone che faceva da “slittino” , oppure rivedere una gara senza tempo: il tiro alla fune a cui gli adulti hanno partecipato con un agonismo degno del Palio di Siena e ancora poi le corse con i sacchi e la cena con le tipiche crescentine, il gnocco fritto e altro ancora.

Ho invidiato queste persone che sono ancora legate alle tradizioni, che non si preoccupano dei vestiti che indossano o di avere il cellulare ultima generazione, ma che sanno davvero quali sono le cose che hanno valore: lo stare insieme, il lottare per una vittoria di cui parleranno probabilmente fino al prossimo ferragosto; persone che danno un valore diverso al tempo e alla gente, lasciando sempre aperta la porta a tutti.

Mi porto a casa un bel ricordo, luoghi e gente unici, e un amico che ha ancora un posto nella mia vita…vi consiglio questi luoghi, andate a visitarli!

Marco

http://www.marcoscrive.wordpress.com