Benjamin Stevenson offre un viaggio avvincente attraverso il mistero e l’oscurità familiare nel suo romanzo “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”. Giocando con il decalogo del giallo perfetto di Ronald Knox, Stevenson reinventa i classici del genere in uno stile che richiama l’ironia di “Cena con delitto” (Knives Out), creando così un’esperienza di lettura tesa e fulminante.

La storia segue Ernie Cunningham, un uomo che ha denunciato suo fratello Michael per omicidio tre anni prima. La famiglia Cunningham è tutt’altro che ordinaria; hanno tutti un oscuro segreto legato a un omicidio commesso. Stevenson dipinge un affresco psicologico di una famiglia dai segreti torbidi, dove il passato e il presente si intrecciano in un groviglio intricato.

L’ambientazione in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael aggiunge tensione all’atmosfera già carica di mistero. Quando viene scoperto un cadavere con le vie respiratorie ostruite dalla cenere, il resort diventa il palcoscenico di un’indagine intricata.

La recensione di Pier Francesco Fusari per Maremosso elogia il romanzo come “originalissimo, attuale nella scrittura ma classico nel genere, intelligente e avvincente nella trama”. La possibilità di abbinare il libro al film preferito aggiunge un elemento ludico, sottolineando la versatilità e l’appeal della storia.

In conclusione, “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” è una lettura coinvolgente che cattura l’immaginazione del lettore con la sua combinazione di mistero, oscurità familiare e colpi di scena. Un giallo che si snoda tra le pieghe di una famiglia complessa, offrendo un’esperienza appassionante fino all’ultima pagina.

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