Non si tratta solo più del conflitto Israelo-Palestinese

E’ troppo tardi per una soluzione politica! Anche l’Italia è in guerra nel Mar Rosso

Non si tratta solo più del conflitto Israelo-Palestinese

Di Cristina Pipoli- E’ troppo tardi per una soluzione politica! Anche l’Italia è in guerra nel Mar Rosso.

Non si tratta solo più del conflitto israelo-palestinese, non sono bastate le manifestazioni svoltesi in tutta Italia per la ventunesima settimana di fila in difesa della Palestina.

Il Mar Rosso è l’attuale fronte di scontro militare tra i Paesi occidentali (Stati Uniti e Regno Unito). Nell’ultimo Consiglio Affari esteri dell’Ue, l’Unione europea ha lanciato una missione navale promossa non solo dall’Italia, ma anche dalla Francia e dalla Germania.

Con questa missione l’Italia è ufficialmente entrata in guerra, sta partecipando a tutti gli effetti a un conflitto. Era dalla Seconda guerra mondiale che una nave italiana non veniva attaccata.

Nella striscia di Gaza, ormai distrutta, regna Hamas dal 2006. E’ da tanto tempo che lì si muore per combattere.

Il fallimento degli accordi di Oslo nel 1993 si sono rivelati un disastro, solo loro avrebbero potuto far partire un processo di pace definitivo che portasse alla fine il conflitto israelo-palestinese dato che lo Stato di Israele c’è mentre quello palestinese no.

Un altro fattore che ostacola la pace sono anche le questioni rimaste in sospeso delle colonie sparse in Cisgiordania. Se nel 1993 i coloni erano 160.000 oggi sono almeno 800.000; tra questi è inclusa Gerusalemme est, (quest’ultima doveva essere la capitale il momento in cui sarebbero sorti due stati, due Stati per due popoli) quando si prevedeva uno Stato di Palestina con la Striscia di Gaza e la Cisgiordania (questi erano la base degli accordi presi per la proposta di pace dell’Arabia Saudita nel 2002 che includevano gli accordi presi durante l’armistizio del 1949).

E’ dal 1987 da quando è nato Hamas, che il movimento fondamentalista predica solo ed esclusivamente islamizzazione di tutta la regione. Nella Carta di fondazione è scritto che si vuole annientare lo Stato di Israele. E sua volta Israele non accetta la deturpazione del suo stato per vedere la nascita di quello palestinese.

La giornalista di Avvenire Camilla Eid segue da tanto tempo la crisi israelo-palestinese, tempo fa le sue parole avevano preannunciato quello che sta accedendo oggi:<<Il conflitto rischia di incendiare l’intera regione del Medio Oriente, dal Mediterraneo al Golfo Persico e al Mar Rosso.>>

L’Italia nel difendere il diritto internazionale e la libertà dei traffici marittimi dagli attacchi terroristici degli Houthi dovrà anche preparare tante bare.

Moriranno persone, padri di famiglia, molte madri non vedranno mai rientrare i loro figli, cresceranno giovani senza vedere un futuro.

L’unica cosa certa quando scoppia una guerra è che tutte le parti coinvolte, pagano un prezzo troppo alto. Si vedono solo vittime in termini di vite umani e zero soluzioni, ci sono solo ostacoli che impediscono la pace invece di promuoverla.