Produzione ATIR – Nidodiragno/CMC – Fondazione Teatro Due, Parma

Con il sostegno di NEXT ed. 2021/2022 Progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo

In collaborazione con Cinema Teatro Agorà, Cernusco sul Naviglio
Traduzione di Maddalena Giovannelli e Nicola Fogazzi
Drammaturgia a cura di Gabriele Scotti
Regia di Serena Sinigaglia

Con Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Virginia Zini, Sandra

Zoccolan, Debora Zuin
Scene di Maria Spazzi
Costumi e attrezzeria di Katarina Vukcevic
Luci di Alessandro Verazzi

In scena dal’ 8 al 10 marzo al Teatro Menotti “SUPPLICI”, un’interpretazione magistrale della
tragedia classica di Euripide per la regia di Serena Sinigaglia e con Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez
Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia Senesi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan, Debora Zuin.
Nella tragedia Le Supplici, scritta da Euripide e rappresentata per la prima volta tra il 423 e il 421
a.C., un gruppo di donne di Argo, madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe (quello
raccontato da Eschilo nei Sette contro Tebe), si riunisce presso l’altare di Demetra ad Eleusi per
supplicare gli ateniesi di aiutarle a dare degna sepoltura ai figli, poiché i tebani negano la
restituzione dei cadaveri. Il re ateniese Teseo, grazie all’intercessione della madre Etra, decide di
aiutarle. Quando un araldo tebano giunge per intimare a Teseo di non intromettersi negli affari di
Tebe, invano Teseo tenta di indurre l’araldo all’osservanza della propria legge che impone di
onorare i morti, ingaggiando con lui un dialogo nel quale il re difende i valori di democrazia,
libertà, uguaglianza di Atene, contrapposti alla tirannide di Tebe. L’accordo non viene trovato e la
guerra tra le due città è inevitabile, e viene vinta da Atene, con la conseguente restituzione dei
cadaveri. Il re di Argo Adrasto, che accompagna le madri, si incarica di celebrare i caduti con un
discorso. Il corteo con i corpi dei capi argivi caduti entra così in scena; Adrasto recita l’elogio di
ciascuno di essi, quindi si procede al rito funebre. Per volontà di Teseo il rogo di Capaneo è
allestito separatamente dagli altri, al fine di onorare diversamente l’eroe colpito dal fulgore di
Zeus; Evadne, moglie di Capaneo, non regge alla commozione e, per riunirsi al marito, si getta sul
rogo in fiamme. Mentre i figli dei caduti sfilano con le ceneri dei propri cari, finalmente sepolti, ex
machina compare Atena, che fa impegnare con un giuramento solenne Teseo e Adrasto a
un’eterna alleanza fra Atene e Argo.
A partire dal testo originale di Euripide, la drammaturgia curata da Serena Sinigaglia e Gabriele
Scotti ha rielaborato la nuova traduzione realizzata appositamente da Maddalena Giovannelli e
Nicola Fogazzi. Tra gli interventi, si segnala l’inserimento in forma mimetica di brani di altri autori,
tra cui Emil Cioran, Nicolò Machiavelli e Platone, con un risultato complessivamente compatto e
potentemente significante. La regia ha previsto inoltre una riduzione a sole 7 attrici che
interpretano nei diversi momenti le madri, il coro e i vari personaggi.
Diverse altre professionalità hanno concorso a comporre la struttura dello spettacolo, tra cui
Francesca Della Monica per i cori e l’elaborazione dei canti, Alessio Romano per i movimenti
coreografici, Lorenzo Crippa per il sound design e le musiche originali e Alessandro Verazzi per il
disegno luci.

Spettacolo vincitore
Premio della critica 2022 dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro
Premio Hystrio Twister 2023

NOTE DI REGIA
«Amo i classici da sempre: con essi imparo cos’è il teatro e cos’è l’essere umano.
Con i contemporanei imparo a conoscere la realtà presente e l’epoca in cui vivo.

Insomma, classico e contemporaneo si riguardano, si specchiano l’un con l’altro, si nutrono a
vicenda. Come tradizione e innovazione.
Da anni voglio affrontare “Le supplici” di Euripide: adesso è arrivato il momento di farlo.
Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del
narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni
stranianti e strazianti che stiamo vivendo.
È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un
cittadino del terzo millennio.
La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che
finge di affermare i sacri valori della libertà. È manipolazione a tratti persino grossolana, si chiama
democrazia ma assomiglia troppo ad un’oligarchia. Sembra lo strumento migliore per scansare le
responsabilità e restare ad ogni costo sempre e comunque impuniti. È la legge del più forte, anche
se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti.
Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per
implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non
li vuole restituire.
Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una
stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Non è una contraddizione in
termini?
Il discorso tanto caro a Euripide, che parla di pacifismo e amore tra i popoli, di dolore e di pietà di
queste madri che hanno perso i figli, di un intero paese che ha perso i propri eroi, si intreccia con
un sottile ragionamento politico, capace di rendere questa tragedia un unicum per l’antichità.
Sette madri, sette attrici: Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Giorgia
Senesi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan, Deborah Zuin.
Queste attrici straordinarie, a cui mi lega un lungo sodalizio artistico, interpreteranno dunque il
coro delle supplici e saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia: Teseo,
l’araldo tebano, Etra, Adrasto, il messaggero, il coro dei bimbi, Atena.
Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva, un andare a scandagliare le ragioni
politiche che hanno portato alla morte i figli e più in generale alla distruzione dei valori
dell’umanesimo. Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è
parso necessario e naturale».

Serena Sinigaglia

STAGIONE 2023 | 2024
BIGLIETTERIA
PREZZI
Intero – 32.00 € + 2.00 € prevendita
Ridotto over 65/under 14 – 16.00 € + 1.50 € prevendita

TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 0282873611 –  biglietteria@teatromenotti.org

ORARI BIGLIETTERIA
Dal lunedì al sabato dalle ore 14.00 alle ore 18.30, dalle 19.00 alle 20.00 solo nei giorni di
spettacolo
Domenica ore 14.30 | 16.00 solo nei giorni di spettacolo
Acquisti online https://www.vivaticket.com/it/Ticket/supplici/212160
Con carta di credito su http://www.teatromenotti.org
ORARI SPETTACOLI
Dal martedì al sabato ore 20
Domenica ore 16.30
Lunedì riposo

UFFICIO STAMPA
Linda Ansalone
stampa@teatromenotti.org