Domenica 17 marzo, alle ore 17.00, al Museo Etnografico “C’era una volta”, P.zza della
Gambarina 1, Alessandria, tra suggestioni letterarie e cinematografiche la scrittrice Rossana
Balduzzi dialoga con la Barbara Rossi, giornalista e critico cinematografico, sulla genesi del suo
ultimo romanzo, “L’ottavo mondo” (Diarkos, 2024), in cui due donne, ricercatrici in Storia
dell’arte e Archeologia alla Sorbona, avviano un affascinante ma pericoloso viaggio tra Parigi,
Roma e Praga, seguendo l’eco di antiche leggende. L’evento – organizzato dall’Associazione di
cultura cinematografica e umanistica “La Voce della Luna” – è inserito nell’ambito del Marzo
Donna 2024, promosso da Consulta e Assessorato Pari Opportunità del Comune di Alessandria.
In collaborazione con libreria Feltrinelli, Alessandria. Ingresso libero.
Info: lavoce.dellaluna@virgilio.it
Alessandrina d’origine, Rossana Balduzzi Gastini è una scrittrice che ha molte sfaccettature: per
anni ha esercitato la professione di architetto, dedicandosi anche alla pittura e ha pubblicato diversi
romanzi ambientati nell’epoca moderna o anche in epoche passate ma contenenti tutti alta suspense.
La sua carriera di scrittrice ha visto l’esordio nel 2013 con il thriller intitolato “Life on loan” (Vita
in prestito) edito da Betelgeuse Editore, Verona, tradotto e pubblicato in Spagna con il titolo di
“Regreso à la vida” con la Trifolium edizioni; nel 2015 pubblica “Covered”, thriller seguito di “Life
on loan”, edito da Betelgeuse Editore, Verona; nel 2018 “Giuseppe Borsalino, l’uomo che conquistò
il mondo con un cappello”, romanzo storico edito da Sperling&Kupfer, Milano, vincitore di diversi
premi letterari; nel 2019 “La ragazza di madreperla”, fantasy edito da Minerva Edizion, Bologna;
nel 2022 “Nella sua mente”, thriller versione integrale di “Life on Loan”, edito da Diarkos Gruppo
Rusconi editore; nel 2024 “L’ottavo mondo”, thriller edito da Diarkos Gruppo Rusconi editore.
Rossana Balduzzi Gastini è un’autrice molto versatile, i suoi libri, infatti, appartengono a generi
diversi, perché come la stessa autrice dichiara: «L’ispirazione è libera, non segue per forza sempre
lo stesso genere».
“L’ottavo mondo” è un thriller gotico ambientato, però, ai giorni nostri. Gli spazi sono
principalmente quelli della borghesia media e in parte quelli dell’alta società, luminosi ed eleganti
ma quando la storia passata prevale, la scenografia gotica prende il sopravvento. E allora i luoghi si
scuriscono e si caricano del fascino del passato e dell’eccitazione che dà mistero.
Gli spazi in cui agiscono i protagonisti diventano castelli, splendide biblioteche, affascinanti edifici
medioevali tuttora esistenti e giardini botanici secolari nei quali la natura amplifica le emozioni dei
protagonisti.
Protagoniste sono due giovani donne Angelique e Delfine, due ricercatrici, che, costrette a lavorare
insieme dal prof. Lefevre, cattedratico di storia dell’arte e archeologia della Sorbona di Parigi, dopo
un’iniziale reciproca diffidenza, sviluppano una grande amicizia che le porterà, fianco a fianco, a
scoprire l’inquietante verità dell’esistenza di un grande pericolo per l’umanità rappresentato da una
potentissima stirpe di antichissime origini.
La storia si sviluppa tra Parigi, Roma, Praga e le isole corse: in un susseguirsi adrenalinico di colpi
di scena le due ricercatrici scoprono man mano la verità, non potendosi fidare di nulla e di nessuno
e dovendo combattere oltre che per la loro vita anche per quella del genere umano.
In questo libro, come in tutti i romanzi dell’autrice le protagoniste e gli altri personaggi, che
assumono grande rilievo nella storia, sono affascinanti misteri da scoprire, ma soprattutto sono eroi,
perché, pur con le loro umanissime debolezze, hanno la capacità di rialzarsi, non si danno mai per
vinti e credono fermamente nel bene e nella concreta possibilità dell’uomo di vincere il male.
Il titolo “L’Ottavo mondo” è collegato, per un verso, alle origini della stirpe con la quale le due
giovani vengono in contatto e, per altro verso, con l’inquietante realtà occulta che sembra avere la
meglio sul genere umano sfruttandone pregiudizi, superstizioni e false credenze che derivano dalle
nostre più profonde paure.