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Maribel, vorrei che tu condividessi qualche pensiero sulla scrittrice che ha raccontato la tua storia. Come descriveresti la sua capacità di trasmettere le tue esperienze e quelle del tuo mondo?

La  scrittrice  ha  sempre  pubblicato  libri  in  cui indaga  profondamente  nei  meandri più contorti dell’animo  umano. In  confronto  ad  altri  suoi  personaggi,  il  mio  è  più semplice, perché devo affrontare  eventi  terribili  ma  in  me  non  c’è  perversione  né  follia,  c’è  solo  forza  e  tenacia, quindi  tante  donne  si  possono  immedesimare. Inoltre  so  che  l’autrice  mi  somiglia,  perché  anche  lei  in  situazioni  di  pericolo   ha  tirato  fuori  un  coltello,  da  giovane. Mi  somiglia e  quindi  rende  bene  i  miei  sentimenti.

Se dovessi descrivere il libro in una frase, cosa diresti?

Direi  che  il  libro  è  lontano  dai  soliti cliché  del  romance,  perché non  c’è  nulla  di  scontato: i  personaggi  secondari  sono  affascinanti  quanto  i  protagonisti.  Abbiamo  due  uomini  che  invano  amano  me,  e  una  nobildonna  che  ama  Louis,  e  in  questi  caratteri  si  alternano  momenti  di  tenerezza  e  di  perfidia.  Nessuno  è  interamente  cattivo  o  interamente  buono,  sono  esseri  umani  e  basta.

La tua vita è stata influenzata in modo significativo dagli eventi storici e dalle dinamiche di potere dell’epoca. Pensi che la scrittrice abbia trasmesso in modo accurato il contesto storico in cui ti sei trovata coinvolta?

L’autrice  ha  letto  tutti  i  romanzi  di  Salgari  fra i  10  e  i  12  anni  di  età,  e  scrisse  la  prima  stesura  del  libro  a  quindici  anni  conoscendo  già il  contesto storico.  Ma  prima  di  dare  l’opera  alle  stampe si è documentata  su altri  particolari,  per  esempio  sulla  flora del Venezuela.  Doveva  scegliere  l’albero sotto  cui   io incontravo Louis,  un  albero fondamentale  nella storia.

Maribel, nel corso della tua storia, hai affrontato drammatici. Come hai fatto a mantenere la tua forza interiore e a superare le difficoltà?

In  certi  momenti mi sentivo  morta dentro,  ma  dovevo  andare avanti perché  c’erano degli  uomini che  credevano in  me,  come  il  mio  capo,  Kurundy.  Mi  dispiace  di non  aver  potuto amarlo. Ma  c’era  sempre  lui  a  darmi  forza  nei  momenti  peggiori.

A proposito della tua relazione con Louis, pensi che la scrittrice abbia reso in modo particolarmente toccante o significativo il vostro rapporto?

Sì,  perché c’è una  tensione continua. Quando  iniziò  la  mia  relazione con Louis eravamo quasi bambini e non veniva detta  la parola amore, ma  traspariva  da  ogni gesto. Poi siamo stati separati, e  l’autrice rende  bene lo struggimento del  ricordo,  ma  anche l’angoscia di una cupa profezia che incombe su di noi . La profezia di una veggente  che  in  vita  sua  non  ha  mai  sbagliato.

C’è qualcosa che vorresti che la gente imparasse dalla tua esperienza?

Bisogna  imparare  a  non  arrendersi mai,  nemmeno quando tutto sembra perduto.

Elisa Rubini, nota come Ely Gocce di Rugiada, è una professionista del mondo digitale, Social Manager e blogger impegnata nel promuovere la consapevolezza e l’empatia. Autrice di libri antistress da colorare, Elisa cerca di condividere messaggi di positività, speranza e consapevolezza, ancorando il suo impegno nella realtà