di Antonella Di Moia, Miglianico (Ch)

Oggi per conosciamo Silvia Alonso, autrice de “L’avvocato in guepière“. Silvia è una persona brillante, propositiva e alquanto vulcanica. Ha sempre qualche storia in testa mentre attraversa la sua vita divisa tra ciò che crea e ciò che ama fare. Il flamenco, ad esempio. Buona lettura ❤️

  • Quando hai iniziato a scrivere?

Da bambina (ho iniziato a 6 anni con le poesie). Credendoci, solo da 4 anni… ma senza fermarmi un solo giorno!

  • Quanto tempo dedichi alla scrittura?

Dipende dai giorni, ma in generale cerco di applicare la disciplina da decalogo di Steven King: tutti i giorni, da un paio d’ore (il minimo sindacale per scaldare la penna ed entrare nel flusso) come base d’appoggio, a volte anzi spesso sino al tramonto. Anche se in realtà adoro scrivere guardando le stelle ispirata dalla Luna, ma essendo anche mamma mi tocca stare nei ranghi degli orari lavorativi con buona pace delle ispirazioni bohemienne.

  • Quanto ha influito il contesto sociale in cui sei cresciuta su quello di cui scrivi?

Domanda difficile perché dovrei vedermi dal fuori dissociandomi da me stessa. Mi considero da sempre un’ anticonformista, una a cui le regole vanno strette, ma è sempre tutto molto relativo. Diciamo che hanno contato molto una formazione umanistica , una curiosità accesa, il fatto che ho sempre viaggiato molto e non in ultimo che ho vissuto molto all’estero (Parigi e Barcellona sono le mie seconde case).

  • Quanto di te c’è in cui di cui scrivi?

Scrivere è mettere a nudo la propria anima. Anche quando inventi personaggi completamente diversi da te come autore, diventa una scoperta di un mondo che pensavi estraneo e in quel momento lo abbracci.

  • Come vivi l’inizio, quando il tuo libro nasce, e la fine?

L’inizio e’ CocaCola shakerata a mille. Se “sento” dentro l’idea, ho una forza propulsiva che mi da’ un grandissimo entusiasmo, le mani vorrebbero volare sulla tastiera per scrivere e non fermarsi mai.Il problema viene dopo, nelle seconde/ terze/ quarte stesure o revisioni. Sei tentata a mollare e a stracciare tutto! La fine invece è un tango dell’ addio, mi dispiace lasciare i miei personaggi. Allora penso che è solo un arrivederci, e magari un nuovo inizio…

  • Quanto ami leggere? Genere e autore preferito? Quanto influiscono le tue letture sul tuo stile come autore?

Da ragazza avevo sempre un libro in mano. Oggi peggio, perché me la gioco tra cartaceo, ipad e audiolibri. Ho sempre spaziato molto e poi vado a periodi. Dalla mitologia classica (oggi rispolverata dalla favolosa Marilu’ Oliva o dalla Miller, in passato leggevo Eva Cantarella).Iniziamo a circoscrivere il campo: autori italiani e mediterranei. Gli americani sono bravissimi e vanno comunque letti, ma in generale li trovo freddi. I miei prediletti di ragazza erano Baricco, Stefano Benni, e la Allende, seguiti da Coelho. Tralasciando i classici, con Dostoyevski al podio. Parola avvolgente, mistero e tradizione, un pizzico di magia, magari anche un po’ di peperoncino: non e’ tanto il genere ma lo stile che apprezzo. Oggi non posso fare a meno di Amelie Nothomb coi suoi personaggi strampalati, di Massimo Carlotto e il suo Alligatore e le altre donne del mucchio. Così come mi sono legata alla malinconia di Ricciardi, alla mediterraneita’ di Camilleri, alla femminilità arguta della Genisi. Quando ho scoperto Scerbanenco ho detto: Wow, musica maestro. E che dire del genio creativo di Pinketts?Poi ci sono autrici fenomenali come Valeria Corciolani o Alice Basso , che sembrano maneggiare la penna come una bacchetta magica, per non parlare della grazia gotica di Barbara Baraldi. Sembrano arrivare da altri pianeti talmente sono brave.

  • A chi hai fatto leggere per primo/a il tuo testo?

A mia sorella con un espediente. Non le ho detto che era il mio libro, perché in gergo tecnico lei sarebbe stata parziale come “lettrice calda”: troppo coinvolta. Allora le ho inviato l’impaginato senza la cover col mio nome , e le ho raccontato che era di una autrice sconosciuta che a me era piaciuta molto e che volevo trarre ispirazione. Ha funzionato: di colpo questa autrice ignota e’ diventata “molto brillante “! Se avessi giocato a carte scoperte non saprei se avrei avuto lo stesso risultato …

  • C’è qualcuno che vuoi ringraziare come sostegno della tua opera?

Tutte le persone che mi hanno spronato in particolare le professioniste che mi hanno seguito nell’editing. Ma anche le amiche, le prime lettrici beta, che mi hanno incoraggiato a non mollare mai.

  • Progetti per il futuro?

Thriller e noir. Magari con dell’humor?