di Antonella Di Moia. Miglianico (Ch)

Tutti sappiamo che Omero è un poeta greco vissuto in un periodo compreso tra l’XI secolo a.C. e l’VIII a.C. ed che è l’autore dell’Iliade e dell’Odissea, due poemi epici che hanno segnato la storia della letteratura di tutti i tempi. In questo articolo vedremo come questi testi, in particolare “L’Odissea”, siano ancora attuali a livello strutturale e narratologico.

Prima però concedetemi una veloce premessa.

L’Iliade (in greco antico: Ἰλιάς?, Iliás) è un poema epico in esametri dattilici, tradizionalmente attribuito a Omero; ambientato ai tempi della guerra di Troia, narra gli eventi accaduti nei cinquantuno giorni del decimo e ultimo anno di guerra, in cui l’ira di Achille è l’argomento portante. Opera antica e complessa, è un caposaldo della letteratura greca e occidentale.

L’Odissea (in greco antico: Ὀδύσσεια?, Odýsseia) è uno dei due grandi poemi epici greci attribuiti al poeta Omero. Narra il lungo viaggio di ritorno di Odisseo (o Ulisse in latino), uno dei principali eroi della guerra di Troia, a Itaca, patria sospirata da cui il protagonista è costretto a restare distante per ben dieci anni, affrontando pericoli e personaggi di ogni tipo.

Dettagli odierni

Quali sono i tratti di struttura e narratologici cui prestare attenzione? Vediamoli!

Metodo Kipling

Come abbiamo visto nell’articolo “Il metodo Kipling (5W+1H)“, consiste in una struttura che permette di gestire le caratteristiche dominanti di una storia:

  • Who ➡️ Chi ➡️ il personaggio della trama ➡️ Ulisse;
  • What ➡️ Cosa ➡️ identifica l’ostacolo, l’incidente, ciò che ha rotto un iniziale equilibrio ➡️ La volontà dell’eroe contro il destino avverso;
  • Where ➡️ Dove ➡️ ossia l’ambientazione fisica della storia ➡️ Scenario epico;
  • When ➡️ Quando ➡️ l’ambientazione temporale della storia ➡️ Quaranta giorni più vent’anni;
  • Why ➡️ Perché ➡️ perché scriviamo? La risposta a questa domanda è il pilastro portante della nascita ogni opera letteraria ➡️ Un obiettivo da raggiungere

Come potete vedere il focus dell’ Odissea con questo schema diventa molto chiaro. E lo stesso vale per l’Iliade. Ma andiamo avanti.

Temi importanti e narratore… misto?

Nell’Iliade abbiamo al centro la mortalità, il protagonista, Achille, che inizialmente pretendeva offerte come sua madre, morirà come il dio incompleto che in realtà è. Il tramite usato per raccontarla è la guerra. Va da sé, quindi, che tutti i personaggi vivono questa guerra e si alternano sul palcoscenico epico. Ecco perché troviamo un narratore onnisciente (che vede e sa tutto) ad aprire la storia chiedendo alla dea di usarlo come strumento e tramite.

Nell’Odissea invece, ci troviamo di fronte a una storia incentrata completamente su un eroe, Ulisse, e le sue avventure nel tentativo di tornare a Itaca. Il narratore è esterno nella prima parte e diventa interno nella seconda. Non solo, abbiamo il frequente utilizzo della tecnica del flashback; nella terza parte il narratore torna ad essere esterno.

Perché? La grande differenza fra i due poemi omerici, l’Iliade e l’Odissea, è che mentre l’Iliade ha un solo tema centrale – la guerra – e molti personaggi ugualmente rilevanti, l’Odissea presenta una grande varietà di temi ma un grande unico personaggio centrale, che è il fulcro del poema.

Ricordate l’articolo “Trama vs Personaggi“? Date uno sguardo a questo articolo: c’è differenza tra una storia al servizio del personaggio e un personaggio al servizio della storia. Potreste non avere le idee chiare su quanto ho scritto sopra, per questo vale la pena accennare due cosette sulla struttura, in modo da spiegare perché in un testo incentrato sul personaggio ci sono questi cambi di narratore.

La struttura

L’Odissea rispetto all’Iliade ha una struttura più articolata e complessa. La narrazione inizia in medias res, o per meglio dire, verso la fine della vicenda che vede protagonista Odisseo. Vengono narrate in presa diretta solo le vicende avvenute negli ultimi quaranta giorni della storia. Il narratore di I grado, esterno ai fatti, compare solo nella narrazione del viaggio di Telemaco alla ricerca del padre e nella conclusione delle vicende nell’isola dei Feaci, e ad Itaca.Il tempo impiegato da Odisseo a narrare il suo viaggio, malgrado copra gran parte del poema, è concentrato in una sola notte.Nell’arco di ogni episodio il meccanismo di suspense è perfetto: si concretizza in un crescendo della tensione narrativa man mano che si avvicina il punto critico della situazione, per poi dissolversi nello scioglimento finale: il linguaggio è fondamentale in questa operazione: passi descrittivi, narrativi e dialoghi vengono alternati in modo sapiente.

È ovvio quindi che i cambi di narratore dipendano dai disallineamenti temporali.

In conclusione

Come potete vedere tutte le opere, anche le più antiche, contengono uno schema ordinato a tutti i livelli. Certo, al giorno d’oggi si prediligono altri narratori, il linguaggio è differente, anche le strutture si sono “modernizzate”. Il mio scopo infatti non era invitarvi a scrivere come Omero nel 2023, ma attrarre la vostra attenzione sulle similitudini presenti in questo testo e la moderna letteratura. Quindi, dopo avervi mostrato che anche opere antiche come l’Iliade e l’Odissea hanno in sé questi schemi fondamentali, vi invito, per cominciare, a provare a strutturare con queste cinque W il progetto iniziale di un vostro scritto. La progettazione infatti, se usata bene, non è una gabbia, ma un punto di partenza che aiuta a scrivere in modo chiaro.

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A presto !