Momenti di poesia: CORRONO, di Vittorio Zingone

CORRONO     

Corrono gli occhi dell’anima lontano,   

verso radure, intricate selve;   

verso spiagge affollate di gente ed ombrelloni,   

verso un solitario limitare dove l’antica madre   

attende non si sa se più la morte   

o la sua nidiata di figlioli.   

Gli occhi mi si colmano di lacrime   

senza minime avvisaglie di dolore;   

c’è come un grande vuoto in seno al cuore   

dacché le pietre che dolci mi parlavano   

non ricordan più di me neppure il nome.   

Altri tempi: miraggi senza storia;   

età in cui si guardavan rami flettersi   

sferzati da furioso maestrale;   

rincorrersi le foglie da monte a valle,   

dal piano alla collina; le nuvole   

che nere s’ammassavano in lembi di cielo   

e combattevano in seno a se medesime   

e si gettavan poi sopra le Serre  

o si dileguavan come per magia…   

Quell’improvviso azzurro mi rapiva l’anima   

e m’eleggeva dio in altra dimensione…

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