Cenar da te, Vittorio Zingone
Cenar da te
Cenar da te stasera,
Nell’intimita’ delle tue stanze,
Un profumo che mi fa impazzire.
Vino bianco, spaghetti carbonari,
Insalata di tenere lattughe,
La frutta, i dolci, il caffe’ espresso:
Stasera tu mi prendi per la gola.
Una cenetta al lume di candela
Per esaltar le guance tue di fuoco,
Gli occhi tuffati
nell’arcano mare dell’amore.
Il talamo gia’ disfatto per accogliere
La nostra festa degl’innamorati;
Un fascio di rose rosse sul cuscino,
Un disco dell’Albertazzi e la Proclemer,
Un grosso quadro dedicato a Venere
Che dalle spume emerge dello Ionio,
Mentre Calabria, ninfa del suo seguito,
Le porge un velo bianco, seta fina.
– Come vuoi che t’ami, mia regina?
– Prima un ballo, poi carezze e baci,
Poi parole d’amore senza tempo,
Poi l’amplesso lungo, l’ingresso negli Elisi,
Poi una scala piacevole a montarsi
Per approdare in Eden radiosi, spensierati-
Mi sussurra innamorato perso l’amor mio.
Ed io godo di lei, di me lei gode
Nella dolce notte di San Valentino…
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