Racconti: Rosa Cozzi: “L’INTRUSA “

Buongiorno! Buon sabato.

” L’INTRUSA “

Ci siamo, ecco arrivato il momento tanto temuto, anche se era ben nascosto dentro di me,era solo un dubbio, ora é esploso con tutta la sua furia, prepotente e inatteso. Il mio lui ha un’altra, si ha un’altra !!!  sono furiosa, amareggiata, dispiaciuta, e disperata, e so anche chi ha preso il mio posto nel suo cuore.

È lei !…  la mia più cara amica, quella a cui confidavo i miei dubbi, la mia sofferenza.

E alla delusione, all’amarezza, e alla gelosia, si é aggiunto anche il dolore per il tradimento della mia amica del cuore. 

Si, l’ho saputo finalmente, ed é una spina che mi si é conficcata qui nel petto, il mio cuore sta sanguinando, sapere che si sentono, si incontrano, e si mandano messaggi, mi sta distruggendo. 

Se squilla il telefono, lui si alza e si allontana per parlare a monosillabi se io sono presente, é come leggere una lettera a voce alta, sentire le intonazioni della sua voce quando risponde al telefono, le sue piccole bugie sui suoi ritardi, le piccole dimenticanze verso di me, a cui non mi aveva abituata. 

Si, lui si é dimenticato di chiudere la porta alle tentazioni, ha lasciato che si intrufolasse un’altra tra me e lui. 

Ora non so cosa fare, se giocare a carte scoperte, parlare,

dire che so di questo suo tradimento, mettere a nudo i miei sentimenti, chiedere di finirla con l’altra, non voglio neanche nominarla talmente mi fa male pensare a loro due insieme. 

Che cosa ha scatenato il loro cercarsi.

Non avrei mai pensato vivere questo momento, ho voglia di urlare, piangere, rompere tutto quello che mi capita davanti alle mani, mi sento ferita, umiliata e derisa, e sento le lacrime scendere dai miei occhi, copiose e cocenti. 

Lascio passare i giorni, e i mesi, senza reagire, non dico nulla,

e in silenzio prego che tutto ciò finisca, che questa attrazione verso di lei incominci a scemare, come si é intrufolata dentro di lui, aspetto che esca dalla porta che lui ha lasciato aperta , e che si chiuda per sempre questo episodio.

Sono qui da sola a riflettere, e rimuginare pensieri neri e grevi di pianto,forse dovrei lasciarlo, andare via, assumermi le mie colpe, riconoscere i miei errori, se di errori si trattano, tutto sembrava perfetto, in che cosa avevo mancato, forse non ero stata abbastanza attenta alla sue esigenze, forse mi ero lasciata andare nel mio abbigliamento, nel mio modo di fare verso di lui, davo per scontato tutto ormai, in una regolare routine, senza sorprese, e immutati gesti, si mi accorgevo che c’era qualcosa che nel mio modo di vivere il nostro rapporto non era forse perfetto, allora un muto mea culpa lo dovevo fare. 

Bene, come si suol dire, reazione istantanea, inutile piangere sul latte versato, prendere il toro per le corna, era la soluzione migliore. 

Attesi per ore che lui tornasse a casa, volevo guardarlo bene in faccia quando gli avrei detto che ero al corrente del suo tradimento, volevo leggere la vergogna sul suo viso, volevo prenderlo a schiaffi, che soffrisse anche lui fisicamente come soffrivo io.

Gli avrei urlato la verità con tutta la voce che avevo in gola, e avrei posto un ultimatum, o lei o me, doveva scegliere, e doveva farlo in fretta, avevo atteso troppo, sofferto troppo, dunque dovevo velocizzare la fine di questo increscioso episodio. 

Una telefonata del compagno di Lei, cosa che non avveniva mai, mi tenne compagnia per tutta la serata, e anche se trovai strano il tono della sua voce, ci intrattenemmo cordialmente, e scherzando alla fine della conversazione, prima di riattaccare mi disse : chissà dove sarà quella girandolona di mia moglie, credevo di aver capito che dovevate passare la serata insieme !!.

Mi parve strana quella frase, ma in seguito non ci pensai più,e mi preparai ad attendere mio marito per avere un chiarimento. 

Attesi per ore, ma lui non arrivò, ne quella sera ne mai.

Tornando insieme a lei da un’ennesimo incontro, in moto, si erano schiantati contro il guardrail dell’autostrada, erano rimasti feriti gravemente, lei spirò quasi subito, ma il mio amore dopo ore di agonia. 

Mi resta solo un’amara soddisfazione, lui mi aveva invocato per ore,chiese di me a tutti quelli che gli furono vicini, e in un ultimo rantolo pregò un dottore di trasmettermi le sue ultime parole,”perdonami amore mio”…

Mi sto leccando le ferite del cuore e dell’anima,

é dura da sopportare questa solitudine, ma domani é un’altro giorno, si vedrà !… 

Dieci mesi dopo la tragedia ricevetti un piccolo pacchetto,

lo aprii curiosa di vedere cosa contenesse, e perché mi arrivasse dal compagno della mia ex amica, che subito dopo l’incidente si era trasferito in Australia e di cui non avevo avuto più notizie. 

Un corto messaggio mi diceva che stava bene, e che sapeva di aver fatto la cosa giusta, e null’altro. 

Ma la busta conteneva anche, cosa bizzarra !…  

un bullone avvolto in una carta stagnola !…

di Rosa Cozzi

Da ” Storie d’amore, delitti, e di risate “

DL.1941/63