Fantoccio impagliato
fantasma d’umana parvenza
cola lungo pareti di nebbia
in posa riflessiva
sfibrato da elusive
trame di memoria.
Sagoma soffocata
in silenzioso dolore
inferto da una vita
usurpata
da irrimediabili errori.
Ti ritrovi a reprimere
una rabbia irrisolta
sfrangiata da ineludibile
angoscia, troncato
da sotteso timore
di sforzi estirpati
da vano egoismo.
Spera ancora
amore solerte
in un giorno di luce
che sia accecante
che sia alfine
caparra vincente
di dolcissima
ritrovata
passione.
©Antonio Fasolo