La villa Bellini, nel caso specifico il viale dei personaggi illustri, luogo scelto da Fabio dove trascorrere gran parte della giornata, è un palcoscenico in continuo movimento, frequentato da molteplici maschere eterogenee, come la donna minuta con i capelli biondi, legati a coda di cavallo che, ogni mattina con indosso una tuta ginnica, fa la sua bella corsetta per mantenersi in forma. Non ci sarebbe nulla strano, se non fosse per un auricolare che ha all’orecchio, collegato a un cellulare che tiene in mano, tramite il quale ogni volta che passa davanti alla panchina di Fabio si lascia andare in una discussione accesa con un misterioso interlocutore. Il monologo si ripete tutti i giorni, da quasi tre mesi. Per Fabio è facile dedurre che quella donna abbia dei seri problemi mentali, che non esiste nessun interlocutore; è tutta una messinscena, le cui cause sarebbero da ricercare con lo scrupoloso aiuto di uno psicanalista. Gli amanti della corsa non finiscono qui; sono in tanti che preferiscono il polmone verde della città per ossigenarsi e tenere il fisico bene allenato. Poi ci sono quelli che passeggiano con i loro amici a quattro zampe: i cani. Anche in questo caso il numero è ben elevato, se non addirittura, maggiore. Tutte queste persone hanno un appuntamento fisso ogni giorno con quell’uomo seduto sulla panchina, a volte intento a scrivere su un quadernone, altre a scrutare il mondo che lo circonda, ma il più delle volte lo si vede con lo sguardo perso nel vuoto, immerso nei suoi pensieri. Fabio, spesso si chiede cosa penseranno di lui, se hanno capito che vive in strada. Non è che sia così importante; ma, in ogni caso, la risposta non tarderà ad arrivare, e gliela daranno due donne conosciute casualmente, le quali, sedute sulla panchina di fronte a quella di Fabio, allontanandosi dimenticano una busta di un negozio. Fabio, impegnato a scrivere, se ne avvede solo quando le due donne sono andate già via. L’uomo si alza, prende la busta e se la porta nella sua panchina; dando una sbirciata al suo interno, scopre tre capi di abbigliamento, per l’esattezza una camicetta e della biancheria intima per donna. Fabio spera che i proprietari si accorgono della mancanza e ritornino indietro in tempo utile, prima che l’uomo vada via. Fortunatamente è così.