Dopo la serata trascorsa insieme con Steve e Brian, in cui non ha potuto esimersi dal pagare la cena agli amici, Parker rientra in ufficio a tarda notte e, senza neppure avere la forza di togliersi i vestiti, dalla stanchezza crolla sul divano letto e sprofonda in un sonno profondo. La mattina seguente il risveglio non è dei migliori. Si mette in piedi con fatica, avvertendo un senso generale di stordimento; entrato in bagno si guarda con una certa riluttanza allo specchio che riflette un’immagine poco piacevole.

«… mi sa che ho bevuto tanto ieri sera» dice tra sé e sé il detective. «Se non voglio rovinare la giornata, non mi rimane che una cosa: stare un po’ sotto la doccia!»

Alla fine il risultato è decisamente buono, tanto che riceve i complimenti dalla sua collaboratrice.

«Avrai dormito bene; ti vedo in ottima forma» dice Jennie.

«Davvero? Avresti dovuto vedermi un’ora fa, e ti assicuro che non ero un bel vedere» risponde Parker, seduto dietro alla sua scrivania.

«Mi dispiace; una brutta notte?» chiede lei, accomodata dinanzi.

«I postumi di una piccola sbornia.»

«In compagnia di Brian.»

«Già. C’era anche Steve.»

«Allora un’ottima compagnia!» osserva sorridente la donna. «Immagino il tipo di serata che avete trascorso insieme; ma quando decideranno quei due a mettere su famiglia?»

«Non mi sembra che ne abbiano tanta voglia.»

«Convincerti a trascorrere insieme al fratello una serata alla grande, era questo il motivo per cui Brian ti aveva chiamato incessantemente al telefono?»

«No» risponde il detective, quando fa il suo ingresso nella stanza, Ted.

«Salve! Qual è l’argomento del giorno?»

«Si parla del più e del meno; tu come stai?» gli chiede Jennie.

«Stamattina ho fatto una gran fatica ad alzarmi dal letto …»

«Non sei il solo» dice Parker. «Hai dovuto fare straordinario stanotte, immagino» continua l’uomo.

«Nessuno straordinario su quello che intendi tu!» replica secco Ted.

«Ma tu e Juana?»

«Be’, ci vediamo quasi tutti i giorni, ma al momento vive in casa di Eddie; cosa volete che vi dica, si è affezionata, non intende lasciarlo solo.»

«Così sei costretto a fare la spola tra casa tua e quella di Eddie.»

«Esatto! Capita che a volte rimango lì; ma ieri sera, sul tardi, ho voluto rientrare e, forse, è stata questa decisione a crearmi dei problemi nel prendere sonno.»

«Te ne sei pentito di non essere rimasto abbracciato alla bella Juana.»

«Non lo nego, è brutto ogni qualvolta devo separarmi da lei … dovrò abituarmici fin quando le cose andranno avanti così. Entrando ho sentito che parlavate di Brian, o sbaglio?»

«Una sua vecchia amica ha commesso una grossa ingenuità e ha pensato che noi potessimo essere gli unici capaci di toglierla dai pasticci.»

«Si è liberata del marito infedele?» osserva con ironia, Ted.

«Non ti sei allontanato troppo dalla verità; per punire il marito infedele, ha incaricato un killer professionista.»

«E noi cosa dovremmo fare, pensare alla sua sepoltura?»

«No! Evitare che ci finisca dentro.»

«Aspetta! Vuoi dire che …»

«Ha capito di aver commesso un errore di valutazione, e così ha fatto marcia indietro.»

«Certo non può andare a raccontare la sua bella storia alla polizia» interviene Jennie.

«Una brutta rogna» osserva Ted.

«L’hai detto» replica Parker.

«Potrebbe essere troppo tardi» dice l’amico.

«Sì» annuisce il detective. «È come brancolare nel buio; il killer, una volta raggiunto l’accordo, si è volatilizzato, facendo perdere ogni sua pur minima traccia, come spesso accade in questi casi. Il nostro soggetto ha il tempo di un mese per assolvere al suo impegno; ha carta bianca per colpire il bersaglio in qualsiasi momento, purché non sia presente la figlia.»

«Cristo!» esclama Ted. «Magari mentre noi ne parliamo, lui sta per premere il grilletto.»

«Non è escluso; speriamo che sia di animo generoso e che conceda alla povera vittima qualche giorno di vita in più; gliene saremo molti grati.»

«E noi nel frattempo dovremmo darci da fare per cercare di fare la sua conoscenza prima che porti a compimento il suo lavoro. Hai qualche idea su come muoverci?»

«Non ho avuto molto tempo per pensarci su, e quindi, non c’è un programma ben preciso da seguire; abbiamo pochissimi elementi su cui indagare e li sfrutteremo a dovere.»

«Non è poco, considerando che in alcuni casi del passato ci siamo mossi senza avere nulla in mano» dice Jennie.

«Mi piace il tuo senso dell’ottimismo» replica Parker.

«Vado a preparare il caffè.»

«Sei un tesoro!»