Dal blog parolelibere.blog/2022/03/17/le-verita-nascoste-sono-invece-evidenti-per-chi-vuol-vedere/

17/03/2022 Gianni Gatti

Scava, scava, escono le verità multiple e relative, mentre siamo in un sistema mediatico che ha sposato tesi rigidamente determinate e assolute.

Cosa intendo? Alcuni punti di riflessione buttati lì senza una scala di valori, ma collegati.

– La guerra di Ucraina è nata da una impossibilità politica e direi sociologica di dialogo fra gli abitanti di quei territori ed i russi. Entrambi nazionalisti( parolelibere.blog/2022/03/17/per-chi-sventola-la-bandiera-rossa-nella-terra-contesa-del-donbass/ ) in modo diverso per riferimento e cioè i russi non sono più i vecchi seguaci di Lenin o di Stalin(in Russia i comunisti sono all’opposizione al governo), ma dei nazionalisti che a forza di difendere i propri territori nella storia hanno immagazzinato una cultura legata più appunto alla loro nazione, che ad un progetto alternativo vero all’occidente.

Gli Ucraini nel tempo hanno acquisito una cultura anch’essa molto nazionalista e aggressiva, anche razzista e il colpo di stato con cui Zerensky riusci, con l’appoggio americano a formare un governo non ha avuto pietà, ne mediazioni nel bombardare il Dombass e altre città della stessa Ucraina per 8 anni. Gli ucraini di Kiev in cambio di una relativa stabilità hanno fatto finta di non vedere e non sentire dei 14.000 morti e dell’oltre un milione di profughi dal 2008.

La provocazione di entrare nella NATO instillata attraverso l’armamento e la progressiva militarizzazione di una piccola popolazione da parte americana, ma non solo, hanno creato uno strato aggressivo, violento di cui la “vice ministra” che abbiamo ascoltato in TV ha dato dimostrazione. Gente con cui è inutile discutere e la vinci solo di forza.

Peraltro se le cause della guerra sono allungate nel tempo e nella storia con chi volevano fare a pugni gli ucraini?

Con uno dei soggetti di provenienza KGB più scaltri e amante anch’egli del militarismo violento? Nel giro di un ventennio Putin ha creato un esercito forte e organizzato, con armi sofisticate e I.A. applicata,servizi segreti efficienti, fatto che ha formato, nel tempo, anche come suo sostegno politico “in casa”, una casta di generalissimi in cerca di gloria sul campo e che pare poco propensa al dialogo, ma è convinta di essere invincibile e comunque non ha pulsioni sociali.

Hanno inglobato tecnologia e ceceni assassini e farli “incazzare” era solo un problema di tempo. Gli Usa e la Nato da anni investono su questo stordimento delle coscienze, lavorando su formazione di gruppi privilegiati ucraini, assistendo militarmente, contando su risorse impensabili per altre nazioni. Questo nonostante l’Ucraina sia uno dei granai del mondo, oltre che centro di transito delle risorse energetiche, ma non mi pare che sia questo il senso vero della guerra.

Soprattutto in riferimento all’Europa, che nella globalizzazione è da loro, vista come concorrenza di mercato e quindi da spingere ai bordi nel commercio in tutta una serie di materie utili (energia, metalli) .

La geopolitica ha governato questa esplosione costruita da anni in cui il giudoca russo ha messo del suo ed oggi che, dopo morti e devastazioni Zelensky pare accettare le condizioni che inizialmente NON voleva, i russi non accennano a fermarsi e non è chiaro a cosa mirino davvero.

– Questa guerra è certamente moderna e mediatica( Zelensky ogni giorno in collegamento transnazionale), però è anche fatta di morti e devastazioni molto concrete, in cui a volte non si capisce chi ha fatto cosa, poiché missili e cannoni abbondano da quelle parti e non distribuiscono caramelle. La guerra perfetta perché pare non costruita come altre per predare risorse, è giocata in un teatro più ampio dello stesso territorio ucraino.

Come uno spartiacque mondiale, la guerra sta cambiando la vita di tutti noi, non tanto per gli attori diretti (che in qualche modo se la sono cercata), ma per il pianeta intero modificando gli indirizzi, le linee di fondo dell’economia, del mercato planetario, con una variante.

Le nazioni collaterali come l’Europa ed altri(tipo Italia), sono entrati in una situazione dove la guerra è diventata la scusa perfetta con il colpevole in evidenza (Putin) di una situazione di crisi già di devastante portata dopo la pandemia.

Il metodo è suggerito ovunque: manca l’energia, il gas metano russo, manca il grano e altre materie prime. Però poi chi non è lobotomizzato o succube dei partiti e della politica “dei migliori”capisce che è solo speculazione finanziaria se siamo oggi “dipendenti dalle forniture di gas, non solo russo” Mentre chiacchierano di sostenibili, da decenni non producono un piano nel paese del sole e del vento per costruire un futuro di democrazia energetica, spendendo risorse anche nel nuovo PNRR per favorire le fossili.

Stessa cosa sul grano e le materie prime ben spiegato qui

( vedi https://parolelibere.blog/2022/03/17/la-logica-della-borsa-nera-e-il-non-facciamo-mancare-il-pane-agli-italiani/ ) Imputabile non alla mancanza di grano che è una balla documentata, almeno in Italia l’85% del totale è autosufficiente, ma imputabile alla borsa ed alle speculazioni finanziarie che determinano prezzi oscillanti e folli.

– In qualche modo mi pare un metodo consolidato dove i media hanno un grosso peso decisionale nelle pressioni politiche per orientare. Proprio per quel PNRR che già di per sé nei programmi noti con 528 condizionalità imposte dalla UE per i prestiti, è uno spendificio per fare gli interessi di banche, fondi di investimento e multinazionali affossando artigianato e piccola-media industria senza un vero progetto di cambiamento sociale. Anzi i mercati e le fonti di energia servono a spingere sulla privatizzazione di ogni assetto per salute, energia, gestione beni comuni(acqua, ecc), compreso ogni DL tipo quello denominato DL Concorrenza sono un attacco all’autonomia di scelta dei comuni.

– La guerra ha stabilito dopo la pandemia con la necessità di schierarsi, di prendere decisioni atlantiste o comunque legate alla finanza internazionale ed ai mercati, una forma di deregulecion in cui le grandi fonti di potere finanziario saltano senza nessun problema le regole o i modi assodati delle singole nazioni. Le armi inviate di nascosto da Pisa mascherate da aiuti umanitari. Il globale salta davanti al particolare, le grandi reti fra paesi, di fatto impongono metodi, scelte e forme nuove dove incanalare le tendenze nazionali.

Dall’energia, al grano, ai minerali rari, alla ceramica questa guerra fa saltare il banco del peso di questi elementi nelle singole nazioni, si ridistribuiscono i ruoli.

Sempre meno i territori, il locale può esprimere necessità e urgenze poiché le energie sono assorbite globalmente.

Inutile lamentarsi della sanità che non cura più, del lavoro che manca e si precarizza ancora più, della burocrazia che strangola ogni legge operativa pur buona come idea (vedi superbonus energia)

La guerra ridistribuisce i pesi e le misure. Armi, sistemi di difesa militari, navi, missili, tecnologie informatiche di guerre moderne prendono piede ad ogni dichiarazione di guerra.

Zelesky è, come Putin, uno spacciatore di armi conto terzi…

La guerra in Ucraina ridistribuisce le colpe, non si parla più di Afghanistan, Siria, Libia, di Israele edei palestinesi, della fame in Somalia da 4 anni per siccità, ecc, ecc

La guerra rivela la politica attraverso le persone che, anche con diversità teoriche si rivelano unitariamente guerrafondai assatanati( Letta, Di Maio) in giro per il mondo a cercare fossili e merci da predare alimentando la guerra “giusta e santa”dell’Ucraina.

Rifletterci è più che mai necessario per fare i conti in casa!

Gianni Gatti