ALLA MUSA (quella trascurata)
E nell’arte mi ritrovo
mentre deprimenti diventano i giorni
sottomessi allo spread e ai telegiornali.
Un’ancora di salvezza diventa la Musa
lumeggiante tra gli affreschi del pellegrinaggio
incorniciato, alla nascita, dalle lancette
che scorrono, frettolose, su un piccolo quadrante.
E della parola che mi nutro
quando lo spirito soccombe di stenti
circondato dall’usuale, moderna sconcezza.
Mi aggancio agli ossimori e alle virgole
fuggendo di notte dall’indifferenza
divampante come un morbo su ogni strada
di questo folle e instabile Mondo.
E la musica lenisce il pianto,
le ferite portate come uno scudo
incarnato negli anni nelle spoglie ossa.
Oh, Arte,
mi sei diventata sorella
strangolata da fili di tecnologia
estesi nell’aria a macchia d’olio.
Imploro per te la Risurrezione.
Izabella Teresa Kostka, 2018 edita
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