Ideata da Maria Cristina Buoso (Rovio)

Ciao,

come è bello tornare indietro con i ricordi:)

Il primo…

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I miei primi gelati costavano penso 50  o 100 lire; li facevo rientrare nella mia paghetta settimanale che guadagnavo con piccoli lavoretti casalinghi.

 Ad esempio ricordo che la domenica mattina aiutavo mia nonna e mia mamma a lucidare le maniglie delle porte con un prodotto apposito che aveva un odore tremendo. Ma c’è qualcuno che lo fa ancora?

Però alla fine ritiravo il mio piccolo stipendio e la prima cosa che facevo, nel pomeriggio, era andare al bar sotto casa a prendermi il “Paiper”  scritto proprio così!

Era in un cilindro di plastica ed aveva come base la panna, poi potevi scegliere il gusto cioccolato o amarena od altri. E c’era un poster con Patty Pravo, appeso vicino al frigorifero del bar!

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Non ero granché abile nelle aperture, soprattutto quelle facilitate, e così il più delle volte il cilindro di gelato usciva a razzo impiastricciandomi la faccia ed il vestitino.

Ancora più divertente!!

Il secondo gelato..

Il secondo gelato che mi viene in mente è quello legato alle prime sigarette; era necessario che il gusto fosse assolutamente coprente perché al rientro c’era la prova alito e mia mamma è sempre stata infallibile. Infallibile fino a quando non ho scoperto il “Lemonissimo” che associato ai chewing gum alla menta, offriva veramente un ottimo scudo al persistere del gusto di nicotina delle mie sigarette da quattro soldi!

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E adesso?

Adesso che mi avvicino ai sessanta se desidero mangiare il gelato devo verificare di avere lo stomaco coperto, non devo essere in corrente d’aria e non devo essere nemmeno troppo sudata. Se lo mangio sostituisce il pasto, perché se no c’è il problema di smaltirlo prima che si spalmi direttamente dove non dovrebbe andare !

Però devo dire che non è più legato a momenti particolari, forse perché nel tempo ho assistito ad un viraggio dei miei gusti verso il salato e se posso scegliere mi oriento verso altro.

Una cosa però mi è rimasta impressa, una battuta. Quando si trattava di scegliere un bel gelato artigianale, in inverno, io rifiutavo spesso perché secondo me non era stagione (che noiosa che sono, eh!).

Ma c‘era un caro amico molto goloso che, sempre, commentava: “Il gelato io lo mangerei sempre perché non mi fa né caldo né freddo”! (ed io aggiungo… è tanto buonoooooooooooooo )