Con la sua consueta maestria nella manipolazione delle parole, Alda Merini ci regala la poesia “Apro la sigaretta”. In questo breve capolavoro, la poetessa italiana esplora il tema dell’assenza, del desiderio inespresso e del silenzio che segue l’effimero contatto amoroso.

Foto da: aldamerini.it

Il Rito dell’Aprirsi della Sigaretta

Il rito di aprire la sigaretta diventa metafora di apertura e chiusura, come se la poetessa stesse svelando un mistero, aprendo la sigaretta come fosse una foglia di tabacco pronta a rivelare il suo segreto aromatico. È un gesto che sottolinea la ritualità e la consuetudine, rendendo il momento ancor più significativo.

L’Aspirazione dell’Assenza

Merini utilizza la sigaretta come strumento attraverso il quale aspirare avidamente l’assenza della vita dell’amato. Questo atto di aspirazione diventa una sorta di rituale catartico, una modalità di confronto con l’assenza e con l’eco di ciò che manca, intriso di un desiderio profondo e sofferto.

La Bellezza nell’Essere Fuori

La poetessa esprime la bellezza di sentirsi fuori, di percepire l’altro desideroso di vederla ma mai veramente ascoltato. Questa contraddizione, insieme all’amara consapevolezza della propria crudeltà, contribuisce a creare un dialogo interno, un conflitto tra il desiderio e la realtà.

Il Gergo dei Poeti: Silenzio Acceso e Baci Prolungati

Merini riconosce la propria crudelezza e la giustifica come il gergo dei poeti. Il silenzio acceso dopo un lunghissimo bacio diventa una nota poetica, un’armonia di sensazioni contrastanti che persiste nell’aria, un’essenza che perdura nonostante il lungo addio.

Conclusioni: Poesia di un Silenzio Infuocato

“Apro la sigaretta” è una poesia che cattura il lettore con la sua bellezza intensa e le sue parole cariche di significato. Alda Merini, con la sua maestria, trasforma l’atto quotidiano di aprire una sigaretta in un momento di introspezione, portando alla luce le complesse sfumature delle relazioni umane. Un inno al silenzio infuocato che segue i lunghi baci dell’anima.

Apro la sigaretta

Apro la sigaretta
come fosse una foglia di tabacco
e aspiro avidamente
l’assenza della tua vita.
È così bello sentirti fuori,
desideroso di vedermi
e non mai ascoltato.
Sono crudele, lo so,
ma il gergo dei poeti è questo:
un lungo silenzio acceso
dopo un lunghissimo bacio.

(da “Ballate non pagate” 1° ed. Einaudi 1995)

Poesia tratta da:

aldamerini.it