Viaggio alla scoperta del L.A.S.S. di Alessandria con il Responsabile del laboratorio, Maresciallo Maggiore Gianluca Belli.

Cosa sono i L.A.S.S.?I Laboratori di Analisi delle Sostanze Stupefacenti sono strutture specializzate inquadrate nell’ambito delle attività di Investigazioni Scientifiche dell’Arma dei Carabinieri, inseriti nelle Sezioni Investigazioni Scientifiche (S.I.S.) dei Nuclei Investigativi di Comando Provinciale.Su tutto il territorio nazionale sono presenti ventidueL.A.S.S., con competenze regionali o interprovinciali. Quello del Comando Provinciale dei Carabinieri di Alessandria ricomprende e supporta le province di Asti, Biella, Novara, Vercelli, Verbania e ovviamente Alessandria.Il personale addetto, in possesso di specifico titolo di studio, viene formato nella particolare attività a livello centrale dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma e sottoposto a periodici aggiornamenti, a cura dei R.I.S. competenti sull’area geografica di riferimento. 

Qual è il compito istituzionalmente devoluto ai L.A.S.S.?

L.A.S.S. hanno il compito di analizzare le sostanze stupefacenti sequestrate, al fine di accertarne la reale natura chimica e, con la quantificazione del principio attivo, la valutazione in concreto della potenzialità psicoattiva e intossicante, essenziale ai fini giudiziari.

È altresì svolta la ricerca di ogni altro elemento che possa essere utile ai fini dell’applicazione della Legge Penale come, ad esempio, l’individuazione di adulteranti pericolosi per la salute pubblica ovvero l’individuazione di nuove sostanze psicoattive (N.P.S.) che potrebbero, in quel momento, non essere note e quindi non classificate come stupefacenti.

Come vengono attivati i L.A.S.S.?

L’attivazione proviene dai Reparti Territoriali dell’Arma, di iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, la quale può conferire analogo incarico anche ad articolazioni investigative di altre Forze di Polizia.

In sintesi, come si potrebbe descrivere il lavoro dei L.A.S.S.?

Il materiale sequestrato viene inviato al Laboratorio, dove viene constatato (se necessario, anche con rilievi fotografici), pesato e adeguatamente campionato. Quindi, le aliquote prelevate sono sottoposte ad attività di chimica preparativa, ovvero trattate con solventi o con specifiche soluzioni standard allo scopo di estrarre le molecole di interesse analitico. Qualora utile, viene anche espletata un’indagine microscopica. La fase successiva è l’analisi di natura strumentale: gli accertamenti qualitativi sono effettuati con gascromatografi interfacciati con rilevatori a spettrometria di massa (G.C./M.S.); gli accertamenti di natura quantitativa sono invece esperiti con gascromatografi interfacciati con rilevatori F.I.D. (Flame Ionization Detector), opportunamente calibrati per ciascun analita.

Al termine di queste operazioni, viene stilata una relazione tecnica a beneficio dell’Autorità Giudiziaria procedente, nel caso di procedimenti penali, o delle Autorità Amministrative all’infuori delle ipotesi di rilevanza penale, nel caso di procedimenti sanzionabili dall’art. 75 D.P.R. 309/90.

Cosa emerge dalla vostra ampia casistica di laboratorio circa le sostanze stupefacenti maggiormente diffuse?

Le sostanze stupefacenti che trovano maggiore diffusione sono senza dubbio i derivati attivi della cannabis, ovvero hashish e marijuana. Al riguardo si evidenzia un deciso aumento della loro capacità psicoattiva, dovuto sia a sementi geneticamente modificate per ottenere questo risultato, sia al miglioramento della modalità di coltivazione delle piante, come substrati o fertilizzanti specifici che consentono di ottenere prodotti finali molto concentrati in principio attivo e quindi con un potere intossicante molto spesso non più da droghe leggere.

Rilevante è la diffusione della cocaina, sostanza stupefacente trovata sempre più pura, da cui consegue una potenzialità psicoattiva più intensa.

Un ritorno importante sul mercato illecito è quello dell’eroina, le cui piazze di spaccio principali sono spesso le aree boschive periferiche. L’eroina è una vecchia sostanza stupefacente la cui diffusione però deve sempre destare allarme sociale, sia per i fortissimi effetti che provoca, sia per le gravissime dipendenze fisiche e psichiche che induce.

In modo residuale trovano posto droghe sintetiche il cui mercato è ormai il web o, per meglio dire, il dark-web, con pagamenti spesso in bitcoin, i cui effetti non sono talvolta nemmeno conosciuti e che possono comportare anche l’ospedalizzazione con gravissime sintomatologie.

Recentemente siamo stati interessati in un sequestro della c.d. cocaina rosa, ovvero una sostanza stupefacente di colore rosa impropriamente definita cocaina, perché si tratta di una miscela di sostanze sintetiche: extasy (M.D.M.A.), ketamina e 2C-B, che valutate singolarmente hanno effetti psicotropi molto rilevanti e, dal punto di vista tossicologico, molto dannosi. 

L’extasy (M.D.M.A.) è un’amfetamina che induce effetti euforizzanti e stimolanti, distorsivi delle naturali sensazioni fisiologiche tanto da non fare percepire o ridurre significativamente, ad esempio, stanchezza, sonno e appetito.

La ketamina, originariamente sintetizzata come anestetico veterinario, induce un ritardo nella risposta agli stimoli del dolore e soprattutto, come droga d’abuso, una grave alterazione dei normali stimoli di risposta dell’ambiente circostante, generando pericolosissime sensazioni di dissociazione della mente dal corpo, con effetti comportamentali potenzialmente molto pericolosi.

La 2C-B è una fenetilammina di elevata potenzialità psicoattiva e farmacologicamente attiva già a dosaggi molto bassi. La letteratura scientifica a riguardo riferisce di effetti droganti già con 5 mg. Gli effetti sono inizialmente molto stimolanti e euforizzanti fino a raggiungere marcati effetti allucinogeni o psichedelici.

Pertanto se queste sostanze singolarmente sono molto pericolose, la loro sinergia psicotropa e intossicante fa ritenere che questa nuova miscela drogante, la c.d. cocaina rosa, tra l’altro di elevato valore sul mercato illecito, rappresenti un nuovo grave pericolo per la salute.