La poesia “Fiorita di Marzo” di Ada Negri si distingue per la sua capacità di catturare l’effimera eppure straordinaria bellezza della primavera. Nel breve spazio di pochi versi, l’autrice dipinge un quadro vivido e delicato dell’arrivo della primavera, personificandola come un dono fugace ma indimenticabile.

Il titolo stesso, “Fiorita di Marzo”, evoca l’immagine di una fioritura che si svela nel mese primaverile, simbolo di rinascita e rinnovamento. Ada Negri esprime il suo stupore e ammirazione per la brevità della fioritura, rivolgendosi direttamente a elementi naturali come rosei peschi e albicocchi, sottolineando la loro bellezza effimera sotto i petali di neve.

La poetessa cattura il movimento veloce e inesorabile della primavera, descrivendo come il suo passaggio fa germogliare l’erba e genera gioia negli occhi di chi la contempla. Le immagini poetiche evocano un senso di meraviglia e ammirazione per la forza rigeneratrice della natura, personificata qui come la Primavera stessa.

Nella seconda parte della poesia, Negri osserva il miracolo dei fiori sbocciati su rami ancora spogli di foglie. La loro breve vita, tremante al tocco del vento, diventa una metafora potente per la transitorietà della bellezza e della giovinezza. La poetessa, immersa nella contemplazione di questo spettacolo, riconosce la fugacità della vita e la sua inevitabile evanescenza.

Il verso finale, “o fiorita di Marzo, o Giovinezza!…”, sintetizza il cuore della poesia, collegando la fugace bellezza della primavera all’effimera giovinezza umana. Ada Negri ci regala un’ode poetica alla vita e alla sua brevità, incanalando attraverso le sue parole il senso di meraviglia e nostalgia che accompagna il passare delle stagioni e degli anni.

“Fiorita di marzo” di Ada Negri
La fioritura vostra è troppo breve,
o rosei peschi, o gracili albicocchi
nudi sotto i bei petali di neve.

Troppo rapido è il passo con cui tocchi
il suolo—e al tuo passar l’erba germoglia
o Primavera, o gioja de’ miei occhi.

Mentre io contemplo, ferma sulla soglia
dell’orto, il pio miracolo dei fiori
sbocciati sulle rame senza foglia,

essi, ne’ loro tenui colori,
tremano già del vento alla carezza,
volan per l’aria densa di languori;

e se ne va così la tua bellezza
come una nube, e come un sogno muori,
o fiorita di Marzo, o Giovinezza!…