L’opera poetica di Nazik al-Mala’ika si erge come un faro nella letteratura araba contemporanea, una luce che illumina il percorso spesso tortuoso verso la libertà femminile. La sua poesia “Chi sono io?” non è soltanto una domanda retorica, ma un’esplorazione audace dell’identità di una donna in una società tradizionalmente dominata dagli uomini. Nazik al-Mala’ika, con le sue parole, sfida i canoni, interroga le convenzioni e si fa portavoce di un movimento che va oltre il personale, assumendo una dimensione universale.

In una cultura che spesso impone limitazioni severe al ruolo pubblico della donna, la poesia di al-Mala’ika rappresenta una rottura coraggiosa e una dichiarazione di indipendenza. Attraverso un linguaggio che è al tempo stesso intimo e rivoluzionario, essa scava nel profondo delle emozioni umane, esplorando temi di auto-consapevolezza, autonomia e autodeterminazione.

La figura di al-Mala’ika è emblematica per il suo rifiuto di accettare un destino predeterminato e per la sua capacità di usare la poesia come strumento di emancipazione. Non è un caso che la sua opera emerga in un periodo storico di grande fermento per il mondo arabo, un’epoca in cui la voce delle donne cominciava a farsi sentire con maggior forza nelle arti e nella società.

La poetessa, con le sue riflessioni sulla libertà personale e sul diritto di esprimere la propria identità senza filtri, diventa una guida per molte donne e uomini che si riconoscono nella ricerca di un’espressione autentica del sé. La sua opera è divenuta un punto di riferimento nella lotta contro la repressione e nella promozione di un’idea di libertà che non conosce confini di genere o culturali.

L’eredità di Nazik al-Mala’ika risiede non solo nella bellezza delle sue poesie ma anche nell’impatto che queste hanno avuto e continuano ad avere nel dibattito sulla condizione femminile nel mondo arabo e oltre. La sua poesia “Chi sono io?” non è semplicemente una domanda posta da una donna araba a se stessa, ma un interrogativo che risuona nelle coscienze di tutti coloro che lottano per il riconoscimento della propria identità e per il diritto a definire la propria vita.

In conclusione, la figura di Nazik al-Mala’ika e la sua opera sono testimonianza del potere della poesia di essere veicolo di cambiamento sociale. Il suo grido di libertà attraverso “Chi sono io?” continua a ispirare, incoraggiare e sostenere la lotta per l’autodeterminazione delle donne in ogni angolo del mondo, rendendo la sua voce immortale nella storia della letteratura e dei diritti umani.

Foto da: http://www.opendemocracy.net

Chi sono io? di Nazik al-Mala’ika
La notte chiede chi sono io?
Io sono i suoi segreti – ansiosi, neri, profondi
Sono il suo silenzio ribelle
Ho velato la mia natura con il silenzio,
ho avvolto il mio cuore nel dubbio
E solenne, sono rimasta qui
a guardare, mentre i secoli mi chiedono,
chi sono io?

E il vento chiede chi sono?

sono la sua anima inquieta rinnegata dal tempo
come lui sono in nessun luogo
continuo a camminare e non c’è fine
continuo a passare e non c’è posa
giunti al baratro
lo credo che sia il termine della pena
e quello è invece il vuoto

Il destino chiede chi sono
potente come lui piego le epoche
e ridòno loro la vita
creo il passato più remoto
dall’incanto di una vibrante speranza
e lo sotterro ancora
per forgiarmi un nuovo ieri
di un un domani gelido

Il sé chiede chi sono
come lui vago, gli occhi fissi nel buio
nulla che mi doni la pace
resto ancora e chiedo, e la risposta
resta nascosta dietro il miraggio
ancora lo credo vicino
al mio raggiungerlo tramonta
dissolto, scompare.