Rosalba Di Giacomo ci presenta un addio struggente nel suo componimento “L’Addio Silente”. Attraverso le parole della poeta, siamo testimoni di un distacco inatteso e doloroso che lascia il segno nel cuore e nell’ambiente. La primavera, solitamente messaggera di rinascita, si trasforma qui in scenario di una partenza senza preavvisi, come se la natura stessa avesse intuito e orchestrato un commiato in forma di bellezza per ammortizzare lo shock dell’inevitabile.

Il glicine, con il suo precoce fiorire, diviene la metafora del ciclo della vita e della morte, un simbolo che unisce l’estrema bellezza alla tristezza di un ultimo saluto che non si è potuto dare. La scelta del glicine non è casuale; questa pianta è nota per la sua crescita rigogliosa e fioritura spettacolare che si riversa come un’onda profumata nell’ambiente circostante. Qui, il suo splendore si contrappone al vuoto lasciato da una figura paterna amata, quasi come se fosse consapevole del suo ruolo nell’attutire il colpo della perdita con la sua presenza visiva e olfattiva.

Le romanze che una volta riempivano l’aria si sono trasformate in un’eco soffusa, un sottofondo melodico che ora accompagna il ricordo piuttosto che la presenza. La gatta che non fa più ritorno a casa è un altro segno di questa scomparsa improvvisa, un dettaglio quotidiano che enfatizza il vuoto creato dalla mancanza di chi non è più.

Di Giacomo affronta un tema tanto universale quanto personale, il lutto e la perdita di un genitore, con una delicatezza e una forza espressiva che trasformano il dolore personale in una condivisa esperienza emotiva. Ogni verso è un soffio, un sospiro che si carica di significato, dove persino l’ambiente domestico e la natura partecipano al coro del dolore.

In “L’Addio Silente”, Rosalba Di Giacomo ci ricorda che la poesia è un veicolo potente per esprimere e processare il lutto. La sua capacità di cogliere la bellezza in un momento di dolore profondo conferma come l’arte possa essere un conforto, un mezzo per accettare e, forse, capire la natura ineludibile del distacco dalla vita.