La poesia “Profumo di aria e di terra” di Gabriella Paci è un inno alla primavera, una celebrazione della natura che si risveglia dal lungo sonno invernale. Con una delicatezza quasi tangibile, Paci ritrae l’irruzione del sole, che “ritaglia geometrie sul pavimento di pietra”, e l’esplosione di vita che ne consegue, con i colori, i suoni e gli aromi che riempiono l’aria.

Attraverso i suoi versi, l’autrice dipinge un quadro vivido dell’avvento della stagione nuova: il cielo “un azzurro perfetto”, i profili degli oggetti che si delineano più netti sotto la luce intensa, un ramo che “come tulle di nuvola rosa / getta al vento sospiri di petalo”. Queste immagini poetiche trasmettono una sensazione di speranza e di rinascita, di un mondo che lentamente si colora di nuovo dopo il grigiore dell’inverno.

La presenza di elementi urbani, come i balconi fioriti di primule e il giardino della città dove “s’aprono gemme”, suggerisce un’integrazione armoniosa tra natura e ambiente costruito dall’uomo, dove anche in contesti urbani si può essere testimoni del ciclo di rinnovamento della vita.

“Profumo di aria e di terra” è, in essenza, un canto di vita. Paci riesce a catturare l’essenza del risveglio primaverile non solo attraverso ciò che si vede, ma anche attraverso ciò che si sente e si annusa, evocando “elisir d’incomparabile aroma” che “sprigionante la voglia di vita”. La poesia termina con un’immagine potente, quella di sogni che escono “dalla tana in letargo” spinti da un “giorno di sole”, metafora della capacità della primavera di rigenerare e ispirare.

In “Profumo di aria e di terra”, Gabriella Paci ha saputo infondere una nuova energia nei lettori, ricordando che dopo ogni inverno arriva la primavera, portando con sé una rinascita sensoriale e spirituale, un ciclo eterno di vita che continua a meravigliare e ispirare.

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Profumo di aria e di terra, di Gabriella Paci ….

Ritaglia geometrie sul pavimento di pietra

questo sole che prorompe glorioso

sul grigio d’ombra d’un inverno tenace

e fiorisce nelle primule dei balconi.

Su in alto ritagliato tra i tetti

è il cielo un azzurro perfetto

e delinea più netti i profili

mentre un ramo dall’orlo d’un muro

come tulle di nuvola rosa

getta al vento sospiri di petalo

annunciando la novella stagione;

zirla un tordo catturato da amore

la sua ricerca d’un nido in città

nel giardino dove s’aprono gemme…

C’è profumo di aria e di terra

elisir d’incomparabile aroma

sprigionante la voglia di vita

nel respiro d’un giorno di sole

che distoglie il pensiero dal nero,

fa uscire dalla tana sogni in letargo,

regala arcobaleni colorati da incollare

sfogliando il calendario della primavera.