La poesia “Vivo di te” di Rosalba Di Giacomo risuona con la forza di un amore intenso, tanto radicato nel passato quanto vivo nel presente. Il poeta cattura quel delicato momento di riflessione, quando il ricordo di un amore passato è così forte da diventare quasi una presenza fisica.

“Vivo di te,” inizia il poeta, una dichiarazione potente che subito stabilisce il tono di un amore che trascende il tempo. Il riferimento agli occhi che riflettono uno spicchio di cielo è una metafora suggestiva, che cattura l’infinito e l’immenso dentro lo sguardo dell’amato. Ci ricorda che gli occhi sono non solo lo specchio dell’anima, ma anche porte che si aprono su mondi di ricordi.

La poesia si snoda poi nella descrizione di un’estate che simboleggia la giovinezza, “l’età della beltà,” un tempo in cui l’amore si sente come un bisogno primario, “assetato di tenero amore.” È un richiamo all’epoca dorata della giovinezza, quando ogni momento è carico di potenzialità e di speranze, e l’amore si presenta come una promessa di felicità eterna.

La forza emotiva della poesia si amplifica quando il poeta, nel presente, anela a riassaporare quel sentimento che sembra sfuggire “affannata” dalle mani. La vita è passata, e con essa, quell’intensità di sentimento che sembrava inesauribile. “Guardo a ritroso stupita,” esprime la meraviglia e forse il rimpianto di vedere quanto velocemente il tempo è volato via, portando con sé l’irripetibilità di quei momenti.

La fotografia allegata, che mostra rami con bacche rosse alcune fresche e altre appassite, è una perfetta rappresentazione visiva della poesia. Sembra quasi un’estensione del testo, con le gocce di rugiada che catturano l’essenza del tempo – prezioso e fuggevole – e le bacche in vari stati che simboleggiano il passaggio dalla pienezza della vita alla quiete dell’età più matura.

In “Vivo di te” si avverte un palpabile senso di meraviglia misto a malinconia. Rosalba Di Giacomo ha saputo tessere una tela di emozioni che cattura l’eterno conflitto tra il desiderio di permanenza dell’amore e l’ineluttabile scorrere del tempo. Una poesia che non ci parla solo di amore, ma anche della sua perdurante eco attraverso gli anni, un’eco che continua a vivere nei ricordi e nel cuore.

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Rosalba Di Giacomo
Vivo di te,
dicesti allora, forse era vero.
Dei tuoi occhi m’incantò
quello spicchio di cielo
che il mare rifletteva.
Era la nostra estate, l’età della beltà
assetata di tenero amore.
A pensarci oggi,
avverto ancora il tepore
come palpito fluttuante nell’aria.
Senza te erano interminabili le ore
mi sentivo smarrita.
Vivo di te.
Vorrei sentirlo adesso
che è trascorsa la vita,
ora che la stringo affannata
ma mi sfugge di mano.
Guardo a ritroso stupita
chiedendomi ma quando è passata?
È forse finita?
Rosalba Di Giacomo
Foto mia

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