“La versione di Barney” è una vivace e pungente autobiografia romanzata di Mordecai Richler, un’opera che si districa tra le pieghe della memoria e della verità soggettiva. Barney Panofsky, il protagonista, è un personaggio indelebile: irriverente, fallibile e assolutamente umano, il cui racconto di vita si rivela in pagine che brillano di umorismo e malinconia.

Attraverso i ricordi di Barney, Richler offre uno sguardo critico e spesso satirico sulle convenzioni sociali e le pretensioni intellettuali. Il romanzo si snoda lungo tre matrimoni, varie amanti, amicizie e rivalità, toccando temi come l’amore, la lealtà, l’arte e il tradimento. Il tutto ambientato contro il retroterra culturale di un Canada in trasformazione e del suo vivace quartiere di artisti, il Plateau Mont-Royal di Montréal.

La scrittura di Richler è aggraziata e tagliente, capace di far ridere e riflettere, talvolta nello stesso istante. La prosa è così sciolta che i personaggi quasi saltano fuori dalle pagine, con Barney che si confronta con gli errori del suo passato e le imperfezioni della sua natura, non sempre redimibile.

La copertina dell’edizione Adelphi presenta un ritratto di Richler che sembra fissare il lettore, quasi a sfidarlo a entrare nel labirinto dei ricordi di Barney e a discernere il vero dal falso. “La versione di Barney” è un romanzo che celebra la vita in tutte le sue sfaccettature, non esitando a esporne le imperfezioni e le complicazioni.

È una lettura raccomandata per chiunque apprezzi una narrazione intelligente e sofisticata, permeata da una schiettezza disarmante. Questo libro non è solo l’autobiografia di un uomo, ma anche un’acuta osservazione sociale che affronta con coraggio le contraddizioni del cuore umano.