“La parte sbagliata”, l’ultimo lavoro di Davide Coppo, è un romanzo che esplora con profondità psicologica e sensibilità narrativa le complesse dinamiche di formazione della gioventù contemporanea. Attraverso la storia di Ettore, un giovane studente che si trasferisce in città per frequentare un prestigioso liceo, Coppo disegna un ritratto incisivo del disagio adolescenziale e della ricerca di appartenenza.

Ettore, proveniente da una famiglia senza grossi problemi, si trova catapultato in un ambiente nuovo e disorientante, dove la solitudine e l’alienazione lo spingono verso una comunità che sembra offrirgli un senso di identità: un gruppo neofascista. Il percorso di Ettore non è guidato da odio innato o ribellione fine a se stessa, ma da una “timida ricerca di senso” che si trasforma tragicamente in un viaggio verso l’estremismo politico.

Il romanzo di Coppo non è solo la cronaca di una “formazione sbagliata”, ma anche un’esplorazione delle dinamiche interpersonali: le amicizie che si formano e si dissolvono, i legami familiari che si allentano, e la lotta interiore di un giovane uomo nel tentativo di definire la propria identità. Questa narrazione è impreziosita dalla capacità dell’autore di infondere nelle sue pagine una profonda emotività, tratteggiando le fragilità e le contraddizioni del suo protagonista con una “tenerezza raggelante”.

“La parte sbagliata” si distingue per la sua capacità di catturare l’essenza dello spaesamento adolescenziale e di analizzare l’attrazione verso il male, una tematica tanto universale quanto attuale. La prosa di Coppo, elogiata per la sua lucidità cristallina, guida il lettore attraverso i meandri della mente di Ettore, offrendo uno spaccato realistico e a tratti doloroso di cosa significhi crescere in un mondo complesso e spesso incomprensibile.

In conclusione, “La parte sbagliata” è un’opera potente che sfida il lettore a riflettere sulla natura dell’identità e sulle scelte che definiscono chi siamo. È un romanzo indispensabile per chi è interessato a esplorare le sfumature psicologiche dell’estremismo e le sue radici nell’isolamento e nella perdita, un viaggio letterario che merita di essere letto e meditato.