Racconti: Sina, ti voglio parlar di Seba, di Vittorio Zingone

Sina, ti voglio parlar di Seba,  la donna che gareggia per beltà    con cieli e mari, con l’erba e i fiori  che già Laura ai suoi dì teneva allegri ed era per il vate delle rime  quanto di meglio vi fosse per bellezza fra le donne in Avignone e sulla terra intera.   

Ha pupille azzurre, grandi, belle, sede gradita della pura gioia; ha crini che risplendon come soli in tersa notte senza luna e stelle; ha viso che raccogli come un fiore in selva a primavera e orchidea selvaggia pur si nomi;    

ha labbra che di miele d’api sanno se con le labbra tue pur le sfiori; fragranza di ciliegia il suo respiro, voce che di ruscello ha mormorio; snello il corpo e bello come mare, o cascata di fiume che nessuno fra selve prima vide;   

ha seno che ti sembra scoglio in mare su cui distese stanno le Sirene,  cantando melodie che cuori duri fanno venir meno.   

Lo sposo, cuore gentile, anima cortese, trovò le chiavi per aprir le stanze dove amore ha sue segrete alcove. Nico il fortunato amico mio: più che invidiarlo lo amo come lui ama lei.    

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