Joni Mitchell, la venerata cantautrice canadese, ha fatto un sorprendente e trionfante ritorno al Newport Folk Festival lo scorso anno, esibendosi dal vivo per la prima volta dopo un aneurisma quasi fatale nel 2015. Il momento è stato catturato su video, diventando virale lo scorso inverno tra gli appassionati di musica. Chiunque abbia visto il video, ha gioito nel vedere immortalata la reazione estatica del pubblico e le emozionanti lacrime di commozione della band che l’accompagnava ed ho un elenco di amici che mi hanno confessato che si sono emozionati davanti a tanta bellezza. Non nascondo che per una settimana non facevo altro che guardare il video di continuo, alla ricerca di nuove sfumature e particolari che pensavo potevo perdermi.

Con una formazione di musicisti talentuosi, tra cui la band di Brandi Carlile e Marcus Mumford, il setlist di Mitchell ha presentato undici brani, tra cui alcuni dei suoi più grandi successi.

Era facile prevedere che il tutto sarebbe finito su disco e ora eccolo nei negozi, questa registrazione dal vivo intitolata “At Newport”, dove la resilienza e la brillantezza melodica di Joni Mitchell emergono chiaramente. 

Newport e’ stata la sua prima esibizione completa dal 2000, un momento di enorme importanza dopo l’aneurisma cerebrale che l’ha colpita nel 2005 e con collaboratori solidali come Brandi Carlile, Mitchell ha riacquistato la capacità di cantare e suonare la chitarra.

Il quartetto indie di Brooklyn, Lucius, si è unito a lei per “Big Yellow Taxi”, mentre Carlile e Taylor Goldsmith hanno partecipato in canzoni come “Carey” e “Amelia”. Mitchell ha dimostrato grande maestria nella sua abilità con la chitarra nell’assolo di chitarra elettrica “Just Like This Train” e ha scherzato sul fatto che il suo album del 1976 “Hejira” è stato scritto durante un viaggio su strada senza patente di guida. Man mano che lo spettacolo procede, si avverte che Mitchell prende il centro del palco, e la sua voce leggermente più profonda porta con sé il peso dell’esperienza vissuta.

“Summertime” di George Gershwin offre una riflessione struggente degli anni che svaniscono. Quando canta “Both Sides Now”, la canzone che ha scritto a 23 anni, la sua poesia emerge con calore, abbracciando il viaggio altalenante della vita, è la quinta traccia del disco, e si è già esausti da tanta emozione che pensare a cosa possa arrivare successivamente è assai arduo.

“The Circle Game” chiude il lavoro, dodici brani che hanno portato una brezza di vita alle nostre giornate oppresse da un caldo anomalo, ma la sua resilienza e brillantezza melodica emergono chiaramente anche nella canicola estiva. 

Un disco a cui è impossibile prescindere, una ventata di emozioni davanti a tanta bellezza e un sorriso di ringraziamento al fatto che abbiamo tutti il grande onore di vivere nello stesso momento storico che Joni Mitchell ha creato la sua arte immortale.

“Thank you, Brandi Carlile. And welcome back, Joni Mitchell. Please stay forever.”