Il Bed Boy del titolo è Johann “Jack” Unterweger, un serial killer austriaco realmente esistito e alla sua vita si è ispirato Marco Fornasari nel suo spettacolo andato in scena al Teatro Filodrammatici per la prima volta nel 2022 e ripreso recentemente, con ottima tenuta di sala, per tutti i giorni dall’8 al 25 febbraio di rappresentazione dell’attuale stagione teatrale. Jack Unterweger era ventiquattrenne quando uccise una diciottenne strangolandola con il reggiseno e venne poi condannato per omicidio. Durante la detenzione scrisse racconti, poesie e l’autobiografia “Purgatorio” dove raccontava della sua vita in carcere e delle varie fasi del percorso che lo portarono alla redenzione. Le sue capacità di scrittore colpirono moltissimo diversi intellettuali dell’epoca che firmarono una petizione che richiedeva la sua liberazione. Cosa che avvenne sedici anni dopo rendendo il personaggio molto popolare nei programmi televisivi dove si parlava del tema della riabilitazione degli ex detenuti. Dopo la liberazione la polizia austriaca rinvenne i corpi di sei prostitute uccise per strangolamento con un reggiseno e i primi sospetti caddero su Unterweger e però, in mancanza di prove, l’uomo non fu perseguito. Negli anni successivi, a quelle morti se ne aggiunsero altre e i sospetti sulla sua responsabilità divennero certezza ma nel frattempo l’uomo si era trasferito negli USA prima e in Canada dopo. Solo nel 1994 fu raggiunto e arrestato ma ancor prima della condanna si suicidò.

Questa è la storia di Jack Unterweger così come è riportata nella cronaca. Nella trasposizione teatrale ad accogliere lo spettatore sono disposte nei vari piani che portano alla platea dodici rose rosse con i nomi delle vittime, una rosa per ogni nome. Un colore rosso di medesima intensità sarà quello della lunga sciarpa che il protagonista indosserà sulla scena. Non una sciarpa di seta o di lana ma di acrilico che è meno elegante ma proprio per questo è di tonalità più intensa. A coprire completamente il pavimento tante foglie ingiallite, proprie di quelle che si trovano in autunno nei boschi, luoghi solitamente deputati ai delitti di natura sessuale. E a dividere il palco dalla platea un lungo nastro separatore utilizzato dalla polizia per delimitare la scena di un crimine. Ma non è destinato a durare molto quel nastro perché sarà subito spezzato da Jack al suo ingresso in scena, a significare che lui è libero dalla prigionia. Arriverà dalla platea, con l’aria sfrontata della persona vincente in abito bianco e prima di salire imbraccerà un’immaginaria bacchetta per dirigere alcuni passi del mozartiano Don Giovanni, personaggio emblematico con il quale è possibile identificarlo.

Jack è un seduttore e gioca bene le sue carte. Non a caso è un Bed Boy, ma oltre che Bed” è anche “Bad”, e se ne saranno accorte bene le sue vittime un momento prima di essere state uccise. Sulla scena si alternano i vari personaggi che hanno avuto a che fare con lui: l’ispettore di polizia che aveva guidato il suo primo arresto e che ora lo accusa degli omicidi delle altre ragazze, una prostituta, un’amante, una scrittrice, una poliziotta, il suo agente letterario e la di lui moglie che era stata anche sua amante fino alla sua cagna Joy, un pastore tedesco, che rappresenta anche la sua coscienza. Confronti dai toni perlopiù accesi che si rincorrono senza seguire un ordine cronologico e che mettono in luce tutte le sfaccettature della complessa personalità del protagonista che primeggia sugli altri con il suo narcisismo esasperato. Jack si difende dalle accuse e lo fa bene, lo fa prima con le armi della seduzione, poi con rabbia ma i personaggi che lo assediano sanno essere spietati nel momento in cui realizzano che l’uomo che avevano eletto a eroe ha tradito le loro aspettative.

Non è casuale se lo spettacolo ha per sottotitolo “Uccidi, racconta, sorridi”, dove l’omicidio, perpetrato da un personaggio affascinante dotato sia intellettualmente che fisicamente tanto da riuscire a catturare l’attenzione di personaggi illustri, è lo specchio di una società cinica e malata composta da intellettuali ma anche da semplici fruitori dei media, in questo caso programmi televisivi e giornali di cronaca. A indossare splendidamente i panni di Jack è un quasi irriconoscibile Tommaso Amodio decisamente al top della sua carriera. A lui si accompagnano in ottime performance Emanuele Arrigazzi, Sara Bertelà, Chiara Serangeli che interpretano tutti gli altri personaggi.

Visto il giorno 23 febbraio 2024

(Carlo Tomeo)

Bed Boy Jack. Uccidi, racconta, sorridi – trailer – YouTube

BED BOY JACK di Bruno Fornasari

regia: Bruno Fornasari

cast: Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Sara Bertelà, Chiara Serangeli

movimenti: Marta Belloni – scene e costumi: Erika Carretta – disegno luci: Fabrizio Visconti

suono: Silvia Laureti – produzione: Teatro Filodrammatici – crediti fotografici: Laila Pozzo

Durata spettacolo: 90 minuti senza intervallo

Milano, Teatro Filodrammatici (piazza Paolo Ferrari 6, angolo via Filodrammatici)