“Farfalla” di Rita Frasca Odorizzi è una poesia che vola leggera tra le domande esistenziali e la contemplazione della bellezza effimera della vita, simboleggiata dalla farfalla. Odorizzi con versi delicati costruisce un ponte tra l’osservatore e l’osservato, tra l’anima del poeta e quella di una farfalla, legando insieme la vulnerabilità della condizione umana con la grazia di questo insetto.

La poesia si apre con una domanda che è un invito alla riflessione: “Dove vai? Chi sei, farfalla?” In queste parole si percepisce un’eco della curiosità umana per le meraviglie del mondo naturale e per il significato più profondo della nostra esistenza. La farfalla viene descritta come “vulnerabile apostrofo della sacralità del Cosmo”, suggerendo che anche la più piccola creatura può essere un segno della presenza divina o dell’ordine superiore dell’universo.

Ogni movimento della farfalla è carico di significato: il suo nutrirsi dal fiore rappresenta l’interazione casuale ma significativa tra vita e natura. L’autrice enfatizza la “ciclica trasformazione” della farfalla, un richiamo al ciclo di nascita, morte e rinascita che tutti gli esseri viventi condividono.

Il passaggio finale si apre con una dichiarazione di meraviglia e di rispetto: la farfalla, “appagata nei sensi” e “superba” nel suo dispiegare le ali, è una visione di pura gioia e desiderio. Tuttavia, il poeta si identifica con la farfalla in un sentimento di umiltà e fragilità, rivelando una condivisione di vulnerabilità tra l’umano e il divino.

La poesia chiude con un’immagine struggente dell’anima del poeta che ha “smesso di volare senza Te”, forse riferendosi alla farfalla o a un amato assente. C’è un senso di attesa ansiosa, una corsa contro il tempo per sperimentare il sublime prima che “il cielo e la terra si confondano”, e il tempo smetta di “battere in Noi”.

In “Farfalla”, Odorizzi non soltanto celebra la bellezza della natura, ma anche indaga la profondità dell’esperienza umana. La poesia è un’esplorazione lirica della vita, una riflessione sul desiderio intrinseco di connessione e sulle affinità tra l’anima umana e il mondo naturale che ci circonda. Con “Cuori Affamati”, la poeta ci lascia una sensazione di fame insaziabile, un desiderio universale di scoperta, di amore e di comprensione.

FARFALLA.. di Rita Frasca Odorizzi

Dove vai?

Chi sei, farfalla?

Dove ti posi,

così leggiadra,

vulnerabile apostrofo

della sacralità del Cosmo?

Suggi al fiore,

il suo desiderio,

che la vita, il caso,

ti hanno fatto incontrare,

mentre la Clessidra scorre,

tra la crisalide

e la ciclica trasformazione,

appagata nei sensi,

superba,

quando le ali dispieghi

voluttuose, e pregna

di desiderio ti apparti,

umile e fragile,

come l’anima mia

che ha smesso di volare

senza Te,

che ti attende,

con l’ansia di arrivare

prima,

che il cielo e la terra,

si confondano,

e il tempo cessi di battere

in Noi.

Cuori Affamati..

Ritafrascaodorizzi