Oana Lupascu in “Il Rifugio” tesse una tela di introspezione e ricerca interiore, attraversando il confine sfocato tra realtà e sogno, desiderio e realizzazione. La poesia si dipana come un percorso tortuoso, una peregrinazione all’interno del sé, alla ricerca di un centro stabile in un mondo di “instabili mura”.

L’incipit ci svela un “vano desiderio”, collocato metaforicamente “al centro di un posto dove non ci si può fermare”, suggerendo un anelito verso qualcosa di irraggiungibile, la perenne aspirazione dell’uomo a ciò che è perpetuamente oltre la sua presa. La figura dell'”unico prigioniero delle illusioni” evoca l’isolamento dell’individuo nella sua personale prigione mentale, dove “dannazione e perdono” convivono in un equilibrio sovrannaturale, frutto di “incredibile magia”.

Il tema della chiave fornita da “qualcuno” apre una porta verso la speranza, un sentiero per ristabilire “l’ordine nel rifugio”. Questa chiave è metaforica, rappresentando forse la consapevolezza o un momento di epifania che permette di riunire i frammenti di un’anima “scomposta”.

Con un linguaggio che oscilla tra il concreto e l’etereo, la Lupascu ci parla di un “vortice di nulla” che avvita i frammenti dell’anima “nel vuoto di un solo istante”, suggerendo la fugacità del tempo e la sottile linea che separa l’essere dal non-essere, il tutto dal nulla. Eppure, anche in questo vortice, la poeta ritrova un’ “oasi felice nel caos di un sogno”, un luogo dove la serenità può ancora essere coltivata e preservata anche nella tempesta delle circostanze esterne.

“Il Rifugio” è una poesia che parla di resilienza e di ritrovamento, una riflessione sulla capacità umana di costruire santuari interni di pace e comprensione anche nel bel mezzo della confusione e del disordine della vita. Con sensibilità e immagini evocative, Lupascu ci invita a contemplare la natura elusiva del rifugio che ciascuno di noi cerca: un luogo che è meno una destinazione fisica e più uno stato dell’essere, un luogo di pace interiore che è tanto fragile quanto essenziale.

Oana Lupascu: IL RIFUGIO
Ho trasferito il mio vano desiderio
al centro di un posto dove non ci si può fermare
Unico prigioniero delle illusioni
lontano da peccato e salvezza
nella folle ricerca di ideali e valori
Là dannazione e perdono insieme
galleggiano per incredibile magia
Qualcuno mi porge la chiave per ritrovare
l’ordine nel rifugio tra instabili mura
E l’anima scomposta raccoglie i frammenti
Un vortice di nulla li avvita
nel vuoto di un solo istante
Oasi felice nel caos di un sogno
Oana Lupascu
15 marzo 2024

Foto da: https://gallery1261.com/