Poesia di Anna Maria Lombardi, Presidente del Movimento Internazionale Artistico- Letterario, recensione & illustrazione di Rasim Maslic, critico, giornalista, illustratore, artista.

Parlarono al vento

Parlarono al vento
gli dei degli affanni
dell’uomo e le sue
invisibili prigioni
e questo soffiò più forte
sciogliendo le nuvole
in pioggia
a bagnare terreni
dove semi
rischiavano secchezza
fino a rumorosi
vortici per dissodare
terre dormienti
all’ardente fiaccola
di regolari battiti.

Anna Maria Lombardi, Sa di fuoco questa strana stagione, Eugraphia, 2021

RECENSIONE di Rasim Maslic

Sussurri al vento:
La Leggenda degli Dei e la Liberazione Umana – Un Viaggio Mitologico Tra le Parole degli Antichi e la Forza della Natura In un tempo sospeso tra il battito di ciglia del mondo e il respiro profondo dell’universo, gli dei degli affanni dell’uomo sussurrarono segreti al vento.
Questi non erano semplici divinità, ma custodi delle nostre più intime tribolazioni, guardiani di quelle catene invisibili che ci legano e ci limitano, tessitori di speranze e sogni. Le parole degli dei, cariche di potenza e di desiderio per la liberazione dell’umanità dalle proprie prigioni, si alzarono leggere nell’aria, come foglie mosse da un soffio invisibile. E il vento ascoltò. Ascoltò con la forza di chi conosce il peso del mondo, con la delicatezza di chi può accarezzare le guance in lacrime senza lasciare traccia.
Soffiò, allora, il vento. Soffiò non come una tempesta che devasta, ma come la brezza che precede l’alba, capace di portare via le ombre della notte. Più forte di prima, trasformò le parole degli dei in una melodia capace di muovere i cieli, sciogliendo le nuvole in pioggia. Una pioggia gentile, ma incessante, che scese a bagnare la terra arida, dove i semi del domani rischiavano di perdere la loro essenza nella secchezza dell’abbandono.
E fu così che, alimentati da quella benedizione inaspettata, germogli di nuova vita iniziarono a rompere il suolo, dissetati, risvegliati, pronti a sfidare l’atmosfera arida che li aveva finora soffocati. La pioggia divenne il simbolo di una rinascita, il battesimo di una terra che aveva dimenticato il sapore dell’acqua.
Ma il vento non si fermò qui. Con la stessa forza che aveva usato per parlare alle nuvole, iniziò a creare vortici, rumorosi e potenti, capaci di dissodare le terre assopite, di scuotere le fondamenta di quelle prigioni invisibili che ancor oggi, in segreto, ci tengono incatenati. Era come se, danzando in cerchi sempre più ampi, volesse risvegliare ogni angolo di mondo, portare ogni essere umano al cospetto della propria libertà.
E in quel turbine di rinnovamento, la fiaccola dell’esistenza fu alimentata da battiti regolari, pulsazioni sincronizzate con il ritmo del cosmo, narrazioni di vita che si intrecciavano in un mosaico di possibilità infinite. I semi, ora germogliati, si ergevano fieri verso il cielo, testimoni di una forza che aveva parlato attraverso il vento, un messaggio degli dei che aveva attraversato le barriere dell’invisibile per giungere fino a noi. Questa è la leggenda di come parole sottili, sussurrate con fiducia al vento, possano trasformare il mondo, sciogliendo le catene che ci imprigionano, guidandoci verso la scoperta di quell’essenza pura e indomita che risiede in ognuno di noi.
Nel viaggio della vita, quando le prigioni invisibili sembrano serrarsi intorno, ricordiamo che basta un sussurro, un desiderio inviato al vento, per invocare la pioggia che disseta e il vortice che libera, per ricordarci che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e delle stelle.
Rasim Maslic