Con “Finché morte non ci separi”, Chiara Assi inaugura la serie de “Il Commissario e la Dottoressa”, un tuffo nell’affascinante mondo del noir ambientato nei vicoli e nelle piazze di Milano. Il Commissario Locatelli emerge dalle pagine come un eroe moderno, le cui battaglie non sono solo contro il crimine, ma anche con i demoni interiori che lo rendono profondamente umano e straordinariamente affascinante.

Assi ha l’abilità di disegnare un affresco dettagliato della Milano meno conosciuta, dove la nebbia diventa una metafora dell’oscurità che avvolge i casi più intricati. In questo primo volume, Locatelli si trova di fronte a un puzzle di morti misteriose che sembrano all’apparenza inspiegabili, con un unico comun denominatore: il legame tra le vittime e i loro segreti inconfessabili.

Il romanzo è ben strutturato, con una trama che si dipana gradualmente, mantenendo il lettore incollato fino all’ultima pagina. La scrittura è fluida e incisiva, i dialoghi taglienti e la tensione costante. L’autrice non si limita al mero racconto di un’indagine poliziesca, ma approfondisce i personaggi, dando loro uno spessore e una complessità che vanno oltre il ruolo che ricoprono nella storia.

Il rapporto tra il Commissario Locatelli e la Dottoressa, carico di intelligenza e sfumature emotive, aggiunge un ulteriore livello di interesse al racconto, offrendo una prospettiva più intima e personale che si contrappone al crudo realismo dell’indagine.

“Finché morte non ci separi” è un libro che non solo intrattiene ma stimola la riflessione, un romanzo che fa leva sul fascino del mistero e sulla psicologia dei personaggi per costruire un’esperienza di lettura che rimane impressa. Chiara Assi dimostra di essere una nuova voce promettente nel panorama del giallo italiano, capace di intrecciare sapientemente il fascino della tradizione del genere con una freschezza narrativa che conquista e seduce.