Giovanni Pascoli, con “La Cavalcata”, ci regala una visione della domenica delle Palme attraverso occhi pieni di meraviglia e di speranza. Questa poesia è un dipinto vivido che cattura l’essenza di una celebrazione profondamente radicata nella tradizione cristiana, trasformandola in un simbolo universale di rinnovamento e di gioia.

La ripetizione dell’immagine del “palmo di palma” nelle mani dei partecipanti evoca una selva, una schiera in marcia, non solo come una processione fisica ma anche come un movimento spirituale verso la luce, la rinascita. La natura si fa partecipe attiva di questo cammino: i rami verdi sul capo di Gesù e dei suoi seguaci, gli asini che sembrano formare una nube e i loro passi che alzano polvere sottolineano un’atmosfera di transizione e di passaggio dal terreno al divino.

La poesia si svolge su due registri paralleli: quello terreno, con la sua gioia e festa palpabili, e quello spirituale, simboleggiato dalla cavalcata che si muove su per l’erta verso una cima non solo fisica ma anche metafisica. Pascoli descrive il cammino di primavera, metafora di rinascita e nuova vita, come un momento in cui “tutto è gioia, tutto è cantico”, e la terra stessa si apre “come un calice” baciato dal sole.

Quest’opera, pur nel suo profondo legame con il cristianesimo, trascende i confini della religione per toccare temi universali: la gioia della vita che rinasce, la speranza di un futuro radioso, la comunione tra uomo e natura. L’immagine dell’agnello bianco, simbolo di purezza e sacrificio, che guida il corteo e sogna “l’erba nuova e vera”, chiude il cerchio di questa visione, ricordandoci della ciclicità della vita e della perpetua promessa di rinnovamento.

“La Cavalcata” è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, un richiamo a riconoscere e apprezzare i cicli naturali e spirituali che ci governano. Pascoli, con la sua abilità di evocare immagini potenti attraverso poche, misurate parole, ci invita a unirci a questa processione simbolica, a riscoprire la gioia della primavera sia nel mondo che dentro di noi.

La poesia di Pascoli, quindi, non è solo un omaggio alla domenica delle Palme ma anche un invito a partecipare attivamente alla gioia e alla speranza che questa giornata rappresenta, nel ciclo eterno della vita e della natura.

La cavalcata, di Giovanni Pascoli

Ognuno tiene un palmo di palma;

e i rami son come una selva;

e i rami son come una schiera

che va su l’erta, su la cima.

Sul capo a Gesù i rami verdi,

e i rami verdi ai suoi seguaci:

gli asini son come una nube,

e i piedi loro fanno un polverío.

Tutto è gioia, tutto è cantico,

sul cammino di primavera;

s’apre la terra come un calice

che il sole ha baciato di sera.

Tutto è riso, tutto è festa,

sul cammino di primavera;

l’agnello bianco va dinanzi,

che sogna l’erba nuova e vera.

Ognuno tiene un palmo di palma;

e i rami son come una selva;

e i rami son come una schiera

che va su l’erta, su la cima.

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