La poesia “Lui fa il pittore” di Claudia Fabris è una riflessione lirica e penetrante sull’arte della pittura come medium di comunicazione che trascende il linguaggio verbale. Fabris gioca abilmente con l’idea che un pittore, dotato di una visione acuta, possa condensare l’essenza di pensieri e sentimenti complessi in una singola tela, “Quadrato appeso al muro”.
La poetessa esplora il contrasto tra il silenzio eloquente dell’artista e la propria natura verbosa. Mentre lui incanala parole non pronunciate in un’immagine che parla al cuore e alla mente senza bisogno di suoni, lei si trova immersa in un flusso costante di parole che desidera condividere con lui. C’è un senso di ammirazione e anche di una certa invidia per la capacità del pittore di comunicare profondità inesprimibili “senza chiederti il permesso”, invitando lo spettatore a un dialogo interiore.
“Lui fa il pittore” è anche un’opera che tocca il tema della colpa e del perdono, del peso delle azioni e della grazia delle omissioni. Fabris coglie l’intensità con cui un artista può catturare e liberare il pubblico da questi sentimenti, intrappolando emozioni che potrebbero impiegare “lungo tempo/a raggiungere la bocca per essere detti”.
Questa poesia è un intenso monologo interiore che mette a nudo il desiderio di condividere l’esperienza umana, di toccare e di essere toccati dalle parole e dalle immagini. Fabris ci invita a considerare la potenza silenziosa dell’arte visiva in contrapposizione alla natura espansiva del discorso umano, e in questo contrasto, ci spinge a trovare una nuova comprensione della comunicazione e dell’essenza stessa dell’esistere.
Lui fa il pittore di CLAUDIA FABRIS
Ci vede benissimo
E’ solo occhi
Tutte le parole che servono
li mette in un solo luogo
Quadrato appeso al muro
Uno sguardo e tutto è dentro
Pensieri Parole Opere e Omissioni
Tutto insieme – anche la Colpa
Dentro il tuo corpo – dagli occhi
senza chiederti il permesso
Ci metteranno lungo tempo
a raggiungere la bocca per essere detti
e poi saranno altra vita
Senza parole per dirla
ma io parlo
parlo sempre
parlo troppo
e volevo parlare con lui
CLAUDIA FABRIS
Analisi di Elvio Bombonato
Questa lirica fa parte della sua raccolta di poesie “Parole sotto sale”, pubblicata da AnimaMundi edizioni Otranto (Lecce) nel 2020. Un verso irrelato, una strofa di 15 versi, una di 4, totale 20 versi. Ho contato: 1 senario, 3 settenari, 2 quinari, 2 decasillabi, 8 novenari, 1 doppio settenario, 2 quaternari, 1 decasillabo.