Di Maria Cristina Buoso (Rovigo)

Oggi faremmo la conoscenza di questa autrice nonché socia della’Ass. Nati per scrivere,  per cui mettetevi comodi e…

…Buona lettura 🙂

1 – Per iniziare dimmi dove preferisci che ci sediamo per chiacchierare con la nostra tazza di tisana e perché hai scelto questo luogo.

Nella tea room di un piccolo locale cittadino, molto curato nella sua semplicità.  (idea insolita)

2 – Che tisana hai scelto e perché proprio questa?

Limone e zenzero: aromatica, pungente, decisa, salutare. (ottima soprattutto dopo mangiato)

 3 – Se dovessi venire in camera tua, che libri troverei sul tuo comodino?

Omero, Iliade di Alessandro Baricco, Oscar e la dama in rosa, di Eric-Emmanuel Schmitt (in rilettura), Le disobbedienti di Elisabetta Rasy.

 4 – E nella tua borsa?

Castelli di rabbia, di Alessandro Baricco. (bello, uno dei primi che ho letto….è un  po’ che non  lo leggo, come sono gli ultimi?)

Beh,Ne ho ancora tanti da comprare e leggere, Mr.Gwinn (2011) è geniale, fa ritratti “scritti” di  soggetti che sceglie. E La sposa giovane (2015) è davvero surreale, lo adoro. (Non sono proprio tra gli ultimi). Comunque Novecento al momento resta il preferito.(bello il libricino e super il film)

 5 – Preferisci leggere in cartaceo o E-book?

Assolutamente in cartaceo.

 6 – Hai mai letto i fumetti? Se si, quali? Ne hai uno che ti è rimasto nella memoria?

Fino alle medie, Topolino. Lo compravo puntualmente all’edicola, la domenica mattina e lo leggevo a letto. La sera. Ora no, i fumetti non mi attirano più.

 7 – Ti piace andare al cinema, a teatro? Cosa preferisci vedere? Quale è l’ultimo film che hai visto? Ti è piaciuto? E a teatro?

Non vado molto al cinema. L’ultimo film che ho visto è Pinocchio, di Matteo Garrone. Non mi è piaciuto. Mi ha comunicato una pesantezza che a mio avviso, non appartiene alla storia di Pinocchio, per quanto profonda e ricca di umanità vera.  A teatro non vado da tanto tempo. Ma da adulta ho frequentato assiduamente una scuola di recitazione, per due anni. Mi ha cambiato molto. (posso chiederti in che modo ti ha cambiato?)

Mi ha messo davanti a quella che ero. Nella verità dei miei limiti ma anche delle mie possibilità. L’insegnante era (o faceva la parte del) tosto, diretto, duro, non voleva scuse. Qualcuno aveva abbandonato il corso, ma io, che mi ritenevo tra gli ultimi nelle capacità di stare davanti a un pubblico, ho resistito alle sue critiche sparate senza fronzoli, perché mi facevano bene. Erano una forma di fiducia verso di me, come un dirmi, (senza dirmelo affatto), che ce la potevo fare. Avevo così tanto da tirare fuori! E questo mi ha dato la possibilità di essere quella che sono anche nel quotidiano, di intuire chi…recita una parte…e di entrare in punta di piedi nelle persone, grazie al mio entrare nei personaggi che interpretavo. Mentre sto scrivendo questo, mi rendo conto anche di come il teatro mi abbia aiutato a entrare nelle vite dei personaggi che scrivo. (tutto serve,  basta saper ascoltare,  osservare e non avere timore di mettersi in gioco:) )

 8 – La TV la guardi? Cosa? Ci sono serie TV che segui? Una serie TV che hai visto quando eri più giovane e che ti è rimasta nel cuore.

La tv era sempre accesa anche quando stavo in famiglia. Ancora mi fa compagnia, anche con l’audio bassissimo, mentre faccio altro. Una serie che mi è rimasta nel cuore è Saranno famosi. I protagonisti avevano l’aspirazione a raggiungere i loro sogni, cosa che io in quel periodo non avevo. Non avevo nemmeno i sogni, allora. O meglio, non mi chiedevo cosa desiderassi veramente. (come mai? Sento dell’amarezza nelle tue parole)

(Sono cresciuta con il quotidiano insegnamento di mettere sempre gli altri prima di me. Se un sogno c’era, era quello di far felice il mondo intero!) (capisco,  ma come vedi,  alla fine il tuo sogno ha trovato la strada per emergere:) )

  Ora guardo soprattutto le serie investigative su Giallo, canale 38 e naturalmente cerco di non perdermi La signora in giallo, la mitica Jessica Fletcher vista e rivista e che continuerò a rivedere ancora. (un classico come Colombo:) ) Sì, ma Colombo non lo sopporto. (eheheheh, mi sa che sei una delle poche:))

9 – Domanda classica, quando hai iniziato a scrivere e perché.

Ho sempre amato la scrittura, fin dai temi a scuola, ho scritto canzoni con la chitarra e anche un musical sulla storia di una fondatrice religiosa, ma a dire il vero ho cominciato a scrivere prosa quando mi sono chiesta veramente cosa mi piacesse fare nella vita, verso i quarant’anni. (posso chiederti se c’è stato un qualcosa che ti ha fatto scattare questo desiderio di scrivere?)

Ti rispondo sinceramente, anche se verrò presa per credulona: la visione di una sensitiva che, senza conoscermi affatto, ho incontrato un giorno: mi ha raccomandato di portare a compimento una vita precedente che avevo lasciato in sospeso: quella di una lontana scrittrice giapponese che scriveva per suo marito. Lui era diventato famosissimo mentre lei era rimasta nell’ombra per tutta la sua vita.

Mi dirai che ho copiato The Wife, ma al tempo non conoscevo affatto questo romanzo e il film non esisteva ancora. Ho sentito subito “mia” questa sua intuizione. Era l’ora di portare questa donna allo scoperto. Dal successo…beh, (così come si intende comunemente), sono lontana anni luce, mi ci vorrebbero tante altre vite. Ma se quello che scrivo tocca qualche lettore o lettrice dritto al punto, per me è già una grande soddisfazione. (perché non scrivi una storia si questa esperienza?)

10 – Ho letto che sei un’insegnante, che età hanno i bambini e cosa insegni loro e cosa sono loro ad insegnarti. Ti hanno mai dato degli spunti per poi scrivere qualcosa? E sanno che scrivi?

Lavoro nella scuola dell’infanzia, non amo il termine insegnare o insegnante perché a dire il vero voglio solo lasciare che i bambini tirino fuori il meglio di sé agevolandone le condizioni.

L’innata voglia di conoscere e le esperienze che possono vivere sono le vere insegnanti.

Da loro imparo la natura dell’essere umano, i suoi meccanismi e mi sforzo di rispettarli, in loro come in me stessa.

Di spunti i bambini me ne danno ogni giorno. I miei racconti per i più piccoli, con la mira di andare anche al cuore dei genitori, partono dall’osservare il loro comportamento quotidiano. I bimbi sanno che scrivo. Quest’anno (finché si è potuto frequentare la scuola), abbiamo lavorato a lungo su una filastrocca che avevo inventato per loro, e con loro. (che bella idea:))

Hai frequentato un laboratorio di scrittura, come mai e ti è servito?

Sentivo che avere un talento non basta. La tecnica serve, anche se non deve ammazzare l’estro e lo stile. E poi da sola, non avrei saputo come muovermi. Non è bastato un laboratorio, ne abbiamo fatti altri con lo stesso insegnante, e con gli stessi allievi. (Questa volta lasciami passare questi termini per brevità). Mi è servito per iniziare a diventare una assidua lettrice. Mi è servito per capire quanto avessi e abbia ancora da imparare sulla letteratura. Mi è servito per avere un senso critico. Per scrivere per gli altri e non per me stessa, per saper tagliare ciò che è di troppo in un pezzo, per confrontarmi con gli altri e accogliere le loro osservazioni, per imparare di cosa è fatto un racconto breve o lungo che sia, di come si presenta un manoscritto a un editore, per conoscere il vasto mondo dell’editoria e i suoi tranelli e…e tanto altro ancora… (se ti va potresti fare un articolo su questo argomento? Credo che sarebbe molto apprezzato, op. puoi ampliarlo qui, sempre se ti va)

Un articolo è una buona idea. Mi sembra una sede più adatta per poter ampliare il racconto della mia esperienza sull’argomento. (allora aspetto di leggerlo e di pubblicarlo, se ti fa piacere)

Cosa ti ha fatto venire l’idea per far nascere l’Ass. Nati per scrivere e poi trasformarla in casa editrice?  Quale è la più grande soddisfazione e delusione che ti ha dato questa avventura, se ce ne sono? E progetti legati a questa iniziativa?

L’idea non è mia ma nostra. Dopo i laboratori sono nate le prime iniziative per regalare la passione per i libri ad altri, con incontri e presentazioni di libri, finché è nata l’idea di fare di questo gruppo una associazione, Nati per scrivere, il cui Presidente, Alessio Del Debbio, anni dopo, ha dato vita anche alla Casa editrice Nps. Di delusioni non ne ho avute, finora, anche se il mondo della scrittura è faticoso, c’è di tutto e di più e le risorse delle piccole case editrici, non a pagamento, quelle che magari comprendono e accolgono il tuo manoscritto e che non sopravvivono solo di materia commerciale, sono davvero stringate. Questa avventura è il mio ossigeno quotidiano, i progetti sono tanti e tosti. Nati per scrivere non si è mai risparmiata con presentazioni, laboratori di scrittura creativa per adulti e ultimamente anche per bambini e ragazzi, appuntamenti di lettura, blog, partecipazione a iniziative culturali locali. (è importate anche il rapporto di fiducia che si crea tra autore ed editore, per me)

Sicuramente. Per questo è importante rivolgersi a Case editrici serie, dove lo scambio tra autore ed editore è costante, dove entrambi si vuole che quello che viene scritto abbia un valore che va molto al di là della fruibilità e vendibilità del prodotto.

10 – Come mai hai scelto questo genere di scrittura? Cosa intendi quando parli di “lettori e lettrici”?

È quello che mi viene più spontaneo, che si intona bene alle mie corde. “Lettori e lettrici” hanno modi di leggere e interpretare una storia molto diverse secondo me, e io vorrei che arrivasse a ciascuno qualcosa che rimane e che tocca qualche corda, che suscitasse qualche ricordo o affinità. Per questo amo uno stile asciutto, diretto, leggero, ironico, ma che esprima cose vere del vissuto umano.

Vuoi parlarci di qualcosa in particolare, un progetto, iniziativa o altro che vorresti far conoscere meglio a chi ci legge?  Cosa ti ha portato a fare queste scelte? Sei soddisfatta del percorso che hai fatto fino ad ora?

Uno fra tutti LUCCA CITTÀ DI CARTA, (rimandato a fine agosto. causa Corona Virus) ideato da Nati per scrivere insieme a L’Ordinario magazine on line, che vedrà raccolto il mondo del libro e della carta in tutte le sue svariate sfaccettature, per una tre giorni intensa e ricca di cultura, nella bella cornice delle Mura di Lucca. (segnalerò con piace questa iniziativa quando sarà il momento, Lucca è una bella città)

Di iniziative personali attendo l’uscita di un mio nuovo romanzo ambientato in America negli anni Sessanta, e un progetto di canzoni e filastrocche in collaborazione con Joe Natta, un musicista che con la sua band scrive e canta leggende della Lucchesia, musica brani di famosi poeti e porta il mondo della cultura popolare alla vista (e all’orecchio) di tutti. (sembra interessante)

Sono soddisfatta, entusiasta. perché sto trovando il mio stile personale e mi sto aprendo ad un pezzo di umanità che ama il bello, la cultura, le diversità di ciascuno, con il proprio mondo, il proprio stile, le proprie passioni… (in bocca al lupo:) )

11 – Hai un genere che preferisci leggere quando ti vuoi rilassare? Un autore che preferisci in particolare op. no.

Come avrai già capito mi piace Baricco per il suo modo di scrivere e per la sua stravaganza, dentro storie originali e che toccano l’assurdo. Dietro le sue pagine trovo un patrimonio di saperi che gli invidio tantissimo. Io prediligo le storie di vita, non quelle rosa, quelle dove c’è sempre qualcuno che si evolve, che trae dalle proprie vicende una pedana di lancio per crescere. Ma cerco di leggere anche altri generi come gialli e fantasy, per conoscere quei mondi e apprezzare l’ingegno di chi li costruisce.

12 – Immaginiamo che questa sera ti venisse offerto di andare ad assistere ad un incontro con un autore a scelta può essere vivente o no, in Italia o in qualsiasi parte del mondo, chi vorresti incontrare e perché?

Come avrai già dedotto. Baricco (di cui comunque avrei una certa soggezione) (anni fa ho assistito sia in teatro, festival letteratura di Mantova, che nella scuola a Torino ad una sua lezione, se ti capita vai…è imbattibile come narratore).

Se non fosse disponibile, Eric-Emmanuel Schmitt. I suoi libri tornano spesso sul mio comodino.

Non voglio escludere i grandi scrittori della storia della letteratura, che ho ripreso a studiare ed apprezzare. Non mi vergogno a dire che ho da recuperare anni di cultura poco battuta.

13 – Immaginiamo adesso che potessi invitare qualcuno qui con noi a bere una tazza di tisana, chi inviteresti e perché?

Inviterei Beatrice Venezi, giovane e intraprendente Direttrice d‘orchestra. Ho terminato la lettura del suo libro “Allegro con fuoco”, poche settimane fa. Vorrei conoscerla di persona perché mi ha trasmesso la sua forza e il suo entusiasmo, quello che lei mette per il mondo della musica e delle Opere, di cui non so quasi niente. Ne scrive con parole semplici, seppur mantenendo fedeltà ai contenuti tecnici. La vorrei qui, nella semplicità di un appuntamento cordiale come quello di una tisana condivisa con due persone interessanti (tu che stai conducendo questa intervista e Beatrice), (se fosse possibile lo farei volentieri, queste interviste sono aperte a tutta la cultura non solo agli autori)

14 – Immaginiamo di essere ad una festa in costume, quale abito o maschera vorresti indossare e chi vorresti che ti invitasse e che ballo vorresti fare con lui o con lei?

Vorrei vestire e danzare danze popolari medievali, invitata magari da uno sconosciuto cavaliere. (siamo romanticiJ) Oh, no, non credo proprio di non essere una romantica! Piuttosto mi piacerebbe divertirmi a scoprire che tipo di persona sta sotto quella veste.  

15 – Ami gli animali?  Ne hai uno?  Vuoi postare una sua foto? Chi comanda, lui o tu?

Amo tantissimo gli animali di ogni genere. Per ragioni logistiche non posso tenere un cane, starebbe da solo per la maggior parte della giornata e non mi sembra giusto. Però ho due gatte che entrano e escono a loro piacimento. Sono molto diverse di carattere e di stazza, sono madre e figlia ma non si tollerano. Ciascuna ha i suoi spazi anche in casa altrimenti sono guerre. Con loro mi comporto come con i miei alunni. Cerco di rispettare la loro natura di gatte, non le umanizzo anche se offro coccole e comodità seguendo quello che cercano di comunicarmi. (se vuoi mandarmi delle foto, come si chiamano)

(Gatta Maria)


(Gatta Cleo)

16 – Passiamo a parlare dei nonni. Che rapporti hai con loro? Ci sono ancora? Se no, cosa vorresti potergli dire se avessi la possibilità di avere 5 minuti in loro compagnia? Se invece sei fortunata e li hai ancora tutti … dove vorresti potarli in gita e perché?

Non ho più i nonni e nemmeno i genitori. Ho conosciuto solo la nonna materna, quand’ero bambina. Il mondo degli anziani mi ha sempre affascinato e mi incanto a sentire i loro racconti quando ne trovo qualcuno disponibile a farmene dono. Oh, se li avessi qui…credo che mi accoccolerei ai loro piedi e dopo qualche abbraccio chiederei anche a loro di raccontare…Vorrei dire loro soltanto che mi scuso per non aver potuto fare di più per i loro figli. Ma che sto cercando di essere me, così tutto il loro amore tramandato nelle generazioni, non è stato vano. ( mai pensato di scrivere un libro su questo?)

Ho scritto racconti che avevano delle nonne come protagoniste.

E una specie di poesia, forse un lungo pensiero, su come si torna bambini quando si è vecchi, nelle necessità, nei gesti, nelle insicurezze.

Sì, penso che sarebbe bello dedicare loro un libro. Non conosco molto la storia dei miei nonni e non ho più chi me la possa raccontare.

17 – Stessa domanda ma rivolta ai tuoi genitori.

Oh, a loro avrei tanto da dire. Davvero tanto. In effetti ci parlo sempre, per me la morte non è una morte, quindi so che sono qui tra i piedi, anche se non li vedo. Lo so e basta. Credo di non aver azzeccato alcune scelte fatte nella mia vita, o forse erano necessarie per essere ora quella che sono. Sto cercando di valorizzare ogni mio attimo in modo che tutto quello che hanno passato per avermi e per crescermi, oggi abbia un senso. (parlare con loro con le persone care è una bella cosa, ce le fa sentire vicino)

18 – Cosa pensi dell’amicizia maschile e al femminile? Hai una amica o amico del cuore?

L’amicizia maschile per me è un valore assoluto. La trovo una ricchezza essenziale per me. Amiche e amici sono la famiglia che non ho.Conosco tante belle persone e ho qualche amica più stretta, su cui ho sempre potuto contare. Persone schiette, pulite, immediate, di pochi discorsi e tanti fatti.

19 – Se potessi scegliere un’epoca in cui andare con la macchina del tempo, dove vorresti andare? E perché?

Vorrei andare nel dopoguerra, dove c’era la forza e l’entusiasmo di ricominciare, dove l’ingegno si concretizzava, dove ancora la testa e le mani sapevano fare cose e la tecnologia dava la sua utilità senza rubare l’arte di arrangiarsi, di trovare soluzioni nella memoria del corpo.

20 – Quale libro vorresti scrivere domani?

Vorrei scrivere un libro la cui voce narrante fosse quella di un bambino che racconta la fatica a stare in un sistema familiare e scolastico che si crede all’avanguardia ma che, secondo me, non lo comprende affatto. (scriverla)

21 – Se dovessi fare un regalo ai tuoi lettori, cosa faresti e perché?

Darei loro appuntamento nel loro bosco più vicino, dove scovare libri dietro gli alberi e trovare proprio quello adatto alle loro domande di senso. Darei il tempo di sedersi tra le fronde o sopra un ramo per spulciarne già qualche pagina, prima di portarselo a casa. (bella immagine 🙂 )

22 – Se domani ti offrissero un viaggio da fare subito, dove vorresti andare e perché?

Vorrei andare in Nord Europa, mi hanno sempre attratto i Paesi freddi, le loro lingue, il loro modo di vivere che conosco solo nei documentari. (spero che andrai nel periodo caldo:))

23 – In chiusura, cosa pensi di questa nostra chiacchierata e cosa avresti voluto che ti chiedessi?

Oh, è stata bellissima, profonda e originale. Mi ha aiutato a guardarmi dentro per rispondere ad alcune di quelle che mi hai fatto. Non ho trovato le solite domande banali. Mi è sembrato davvero di essere in buona compagnia davanti a una tisana.  (grazie, il piacere è stato mio:), queste interviste mi fanno conoscere persone variegate, diverse e speciali)

24 – Se vuoi lasciare il link del tuo libro e copertina, se vuoi aggiungere qualcosa per farti conoscere un po’ di più, puoi farlo. (hai dimenticato…
Quarta di copertina: Zena ha i suoi anni sulle spalle e ripensa ai passi che l’hanno portata a essere quella che è diventata. Ha scoperto che tutti, nessuno escluso, arrivano su questa meravigliosa Terra con un bagaglio ricco di talenti e opportunità per svilupparli al meglio. E lei? Chi deve ringraziare per essere diventata ciò che è? Gli eventi quotidiani, soprattutto quelli meno facili da affrontare, un amore corrisposto in modo diverso, vere amicizie e un Dio che è sempre stato dalla sua parte. E una donna che mai avrebbe pensato di incontrare…

Quarta di copertina: “Tito il dito” è un gran curiosone, non riesce proprio a stare fermo. Quando vede un buchetto, deve per forza infilarcisi dentro, sempre in cerca di avventure e di mondi da esplorare. I suoi fratelli e il povero Giovanni, proprietario della mano, provano a fermarlo, ma come si possono mettere freni alla voglia di scoprire?

“Huffy, l’alieno scoppiettante” si innervosisce quando qualcuno starnutisce, e allora non gli si può proprio stare vicino. Si arrabbia e sputacchia, vomitando parole incomprensibili. La maestra Geraldina e i suoi compagni cercano di aiutarlo, di comprendere l’origine del suo problema, che arriva da molto lontano. Da un altro pianeta, addirittura! Contiene disegni da colorare.

Tito: https://www.amazon.it/Tito-lalieno-scoppiettante-Ediz-illustrata/dp/8831910175/

Grazie, spero che anche per voi sia stata un incontro piacevole, se vi è rimasta una curiosità o una domanda che avreste voluto che fosse stata fatta… scrivetemela e… magari ci sarà un seguito.

Alla prossima 🙂

MC

P.S. a chi interessa questo tipo di intervista, può mandarmi una emeil , scrivendo nell’oggetto: una tisana con… a mcbuoso1blog@gmail.com

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