In “Portami il girasole”, Eugenio Montale esplora con intensa liricità il tema della ricerca incessante di orientamento e significato. La poesia è un invito, una supplica per un girasole che possa sopportare e trasformare la desolazione di un terreno “bruciato dal salino” in un simbolo di speranza e di inarrestabile attrazione verso la luce.

Il Simbolismo del Girasole

Il girasole, con il suo volto giallino che tende verso gli “azzurri specchianti” del cielo, diventa metafora dell’anima umana che aspira alla luce dell’illuminazione e della chiarezza in un mondo che spesso si mostra oscuro e indecifrabile. Montale utilizza questa pianta, impazzita di luce, per rappresentare il desiderio di elevarsi al di sopra delle condizioni inospitali e aspre della realtà quotidiana.

Una Visione di Dissolvenza e Clartà

La poesia evoca l’idea che l’essenza più vera delle cose sia nella loro tendenza a svanire, “si esauriscono i corpi in un fluire / di tinte”. In questa dissolvenza, Montale intravede la possibilità di un’esistenza più elevata, in cui la vita si disperde e si purifica, divenendo “musica” e “vapora la vita quale essenza”.

Un Invito alla Trasformazione

Attraverso la figura del poeta, che chiede di essere portato verso le “bionde trasparenze” dove il girasole trova il suo significato, Montale ci invita a unirsi a questa ricerca di trascendenza. Non è una semplice evasione dalla realtà, ma un impegno attivo nel cercare una trasformazione che possa rivelare la luce nascosta dentro le difficoltà della vita.

In “Portami il girasole”, Montale offre una poesia di speranza e di ineludibile attrazione per la luce e la chiarezza, pur riconoscendo che il percorso verso la trasparenza è attraversato da sfide e dal bisogno di affrontare la propria “ansietà”. È una poesia che chiama a una consapevolezza più profonda, a un risveglio spirituale che può nascere anche nel terreno più bruciato, se solo si ha il coraggio di trapiantare un girasole impazzito di luce.

Portami il girasole di Eugenio Montale
Portami il girasole ch’io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l’ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.

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