“Supposizioni” di Silvia De Angelis è una poesia che danza sul filo del raziocinio e dell’istinto, un invito a esplorare il labirinto dell’esistenza con un piede nella razionalità e l’altro nell’inaspettato. La poesia esplora il contrasto tra la rigidità dei “manuali senza pause” e la fluidità di “un nomadismo di idee”, proponendo un equilibrio dinamico tra ordine e caos, tra conosciuto e inesplorato.

De Angelis dipinge con parole che cinguettano “nell’azzurro”, disegnando “parabole decise” nel cielo della conoscenza e dell’esplorazione. Il “ventre d’una meta” parla di una destinazione che è più un viaggio che un arrivo, un processo continuo di scoperta e adattamento ai cambiamenti improvvisi che il “suono labile del vento” porta con sé.

La poesia sfida il lettore a riconsiderare la “supposizione d’una divergenza”, ad accettare che esista una dimensione in cui il contrasto non sia antagonismo ma complementarietà. Questa supposizione si muove “agilmente” attraverso il tessuto della realtà, offrendo una visione del mondo in cui la divergenza diventa un sinonimo di armonia anziché di conflitto.

La correlazione con l’immagine allegata, una conchiglia posata sulla sabbia, incapsula l’essenza della poesia. La conchiglia, con il suo motivo a reticolo, simboleggia la complessità e la bellezza del pensiero che sfugge alle limitazioni, mentre le onde che l’hanno portata a riva evocano le idee nomadi che De Angelis celebra con le sue parole. Come la conchiglia è modellata dal mare, così i nostri pensieri sono plasmati dalle esperienze che ci troviamo a navigare.

“Supposizioni” si rivela un’ode al potere liberatorio del pensiero, un invito a lasciare che la nostra mente viaggi su percorsi non tracciati, consapevoli che in ogni supposizione vi sia la possibilità di un’intesa che armonizzi con l’universo in continua evoluzione.

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