La poesia “Il Biancospino” di Umberto Saba è un gioiello lirico che cattura il magico risveglio della natura all’arrivo della primavera. Con una semplicità disarmante e una chiarezza quasi fotografica, Saba dipinge l’immagine di una siepe che si risveglia “tutta bianca” lungo la via della fontana. La scelta di focalizzare la scena in marzo, un mese di transizione, non è casuale; rappresenta il delicato momento in cui l’inverno cede il passo alla nuova vita.

L’autore utilizza la figura del biancospino, un arbusto che fiorisce proprio all’inizio della primavera, per simboleggiare questo rinascimento naturale. La siepe non è ricoperta di neve, come potrebbe sembrare a una prima occhiata, ma di fiori: è un’immagine che evoca stupore e meraviglia, suggerendo il contrasto tra il freddo passato e il tepore che sta per arrivare.

Il “tremulo ai primi soffi del mattino” è una finezza che conferisce alla poesia un senso di movimento e di vita, come se i fiori stessi rispondessero al respiro tiepido dell’alba. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore strato di significato, suggerendo la sensibilità della natura ai cambiamenti, anche i più lievi, e la sua capacità di rispondere con una bellezza che è sia forte che fragile.

La poesia di Saba è una finestra aperta sulla speranza e sul rinnovamento. “Il Biancospino” riesce a condensare in poche righe una scena ricca di simbolismi, offrendo al lettore un momento di contemplazione pura e la certezza che dopo l’inverno, per quanto lungo e duro possa essere, la natura troverà sempre il modo di sbocciare nuovamente.

Il Biancospino di Umberto Saba

Di marzo per la via
della fontana
la siepe s’è svegliata
tutta bianca,
ma non è neve,
quella: è biancospino
tremulo ai primi
soffi del mattino