“L’ultimo raggio” di Mirella Ester Pennone Masi è una poesia che si dispiega come un delicato arazzo di ricordi e sensazioni. Le parole di Masi tessono una tela emotiva che cattura il cuore con la sua semplicità e la sua profondità. La poetessa invita il lettore a un viaggio nostalgico nei luoghi dell’anima, dove le speranze vane e i profumi perduti della giovinezza si mescolano con la realtà immutata del giardino di casa.

La poesia è un inno alla natura e al tempo che scorre inesorabile, rappresentato dal lento fendersi delle nubi e dall’ultimo raggio di sole che “sparge / senza calore”. La scelta di immagini delicate e potenti insieme, come l’altalena che “ninna solo / un cuscino di foglie”, evoca la quiete di un tempo che fu, suggerendo il movimento di una vita che, nonostante l’assenza, continua nel suo ciclo eterno.

Il sentimento di nostalgia è il filo conduttore di questa composizione, che trova riscontro nella figura dell’edera, simbolo di un attaccamento che si arrampica al cuore e non lo lascia andare. La poetessa descrive la casa come un santuario di memorie, un luogo dove “tutto è al suo posto”, tranne che nel cuore, dove il susurro “fra gli alberi” rimane un dolce ma persistente rimpianto.

“L’ultimo raggio” è una poesia che merita di essere letta ad alta voce, per apprezzare il suono delle parole che Masi ha scelto con cura e per lasciare che la musica del testo riecheggi nell’anima. È un lavoro che celebra la bellezza del passaggio del tempo e la dolorosa dolcezza del ricordo, un richiamo universale a quanti hanno mai sentito il peso e il conforto delle proprie radici.

Mirella Ester Pennone Masi
L’ultimo raggio
Oggi le nuvole rade
sono senza grigiore,
se ne stanno
appese al cielo,
lento il sole fende
le nubi e sparge
l’ultimo raggio
senza calore.
Sono tornata
con speranze vane
sui luoghi
della giovinezza,
ne assaporo il profumo;
laggiù, nel giardino
lungo il muricciolo
ancora nascono
le valeriane.
Mi lascio andare
in un silenzio di chiesa,
tra frammenti d’assenza;
alla brezza
l’altalena si è arresa
e ninna solo
un cuscino di foglie.
Provo nostalgia,
come l’edera
si arrampica al cuore,
dentro la casa
tutto è al suo posto;
fuori …
sussurra miele
fra gli alberi.
©Mirella Ester Pennone Masi anno 2014