La poesia “Pezzi di Niente” di Silvia De Angelis cattura con maestria la delicatezza delle emozioni umane, trasformando il dolore e l’attesa in una coreografia di immagini e sensazioni palpabili. La scelta del titolo stesso è un invito a riflettere sull’apparente insignificanza degli istanti che, accumulandosi, creano momenti di intensa bellezza e significato profondo.

La poetessa inizia con “Sillabe misurate col contagocce”, una frase che stabilisce immediatamente un ritmo cauto e misurato, proprio come il dolore che viene espresso non in grandi esplosioni emotive, ma in piccole, quasi impercettibili, dosi. Questa misura nel linguaggio riflette la precisione con cui l’autrice intende esplorare il tema del dolore, non come un’entità soverchiante, ma come una presenza costante e sottile.

Le “sillabe abrasive su pelle avida” sono un potente esempio di come De Angelis usi il contrasto per esaltare la sensorialità del dolore. La pelle, avida di sensazioni, si trova ad affrontare la realtà abrasiva delle esperienze, creando un dialogo tra desiderio di dolcezza e la crudele realtà del disagio. Questo contrasto si estende alla “pacata periferia”, dove ciò che sembra insignificante—i “pezzi di niente”—si organizza in una “brillare sinuoso di luce”, illustrando come anche gli elementi più trascurabili possono convergere in momenti di rivelazione o di bellezza.

Il climax della poesia è raggiunto quando, “aspettando a occhi chiusi”, si anela una carezza che “lambisca il fianco”. Questa attesa, carica di speranza e vulnerabilità, è interrotta dall'”impennata del fortunale”, un cambiamento improvviso che porta con sé una forza devastante e inaspettata, simbolo delle tempeste emotive che spesso interrompono la tranquillità delle nostre vite.

Infine, la conclusione “dimentico del silenzio” sottolinea una tendenza umana all’oblìo, a dimenticare la pace che precede e segue le tempeste della vita. È un promemoria della costante presenza del silenzio, anche nei momenti di caos.

“Pezzi di Niente” è una meditazione profonda sulla natura effimera e spesso sottovalutata dei momenti di quiete e dolore nella vita umana. Silvia De Angelis riesce a trasformare il quotidiano e l’insignificante in qualcosa di trascendentale, lasciando il lettore con una nuova consapevolezza della bellezza nascosta nelle pieghe dell’esistenza.

PEZZI DI NIENTE. di Silvia De Angelis

Sillabe misurate col contagocce

nella simbiosi di dolore.

Abrasive su pelle avida

incurvata nella pacata periferia

in cui pezzi di niente costruiscono

un brillare sinuoso di luce

aspettando a occhi chiusi

che una carezza lambisca il fianco

nell’impennata del fortunale

dimentico del silenzio…

@Silvia De Angelis

https://deangelisilvia.blogspot.com/2024/04/pezzi-di-niente.html